Urbino, 7 gennaio 2014 - INCONTRO Giacomo III tutti i giorni, proprio davanti al mio studio. Porta una gran parrucca, una corazza scintillante e la fascia blu dell'ordine della Giarrettiera.

Sta lì da molto tempo, insieme con gli altri insigni personaggi che hanno illustrato la città di Urbino e la cui memoria si conserva nella galleria di quadri del Rettorato.

Dal libro che presento apprendo che in queste stesse sale il re d'Inghilterra si trattenne più volte, allietato dalle «conversazioni» che i signori Bonaventura, proprietari del palazzo che oggi è la sede dell'Università, organizzavano per lui e per la sua corte.

Il ritratto che mi osserva regalmente ogni giorno, dunque, è davvero collocato al posto giusto. Gli anni urbinati di Giacomo Stuart, quasi del tutto sconosciuti ai più, sono di grande interesse, e sono grato a Edward Corp per aver compiuto l'opera meritoria di studiarli approfonditamente e poi presentarli con accuratezza.

L'università di Urbino si è fatta volentieri promotrice di questa edizione italiana- curata dal nostro Tommaso di Carpegna Falconieri - ben consapevole che così facendo la storia della città si sarebbe arricchita di un nuovo, importante capitolo. La piccola «Stanza del re d'Inghilterra», cioè il camerino a stucchi dorati in cui si imbattono i visitatori del Palazzo Ducale, si espande fino a comprendere l'intero palazzo, poi la città e ancora l'Italia e l'Europa, in una vicenda che pose Urbino, in quanto sede della corte britannica in esilio, al centro di un fitto intreccio di relazioni internazionali.

Si tratta di una inclinazione ad aprirsi, a guardarsi intorno e a costruire reti che, con altri mezzi e nuovi intendimenti, ancora oggi desideriamo essere un nostro segno distintivo.

Urbino, città patrimonio dell'umanità, è infatti uno scrigno di cultura aperto alle sollecitazioni del mondo; in particolare la sua Università porta avanti da tempo un articolato programma di internazionalizzazione del quale anche il presente libro può essere considerato un esempio. Giungano pertanto i miei ringraziamenti a tutti coloro che hanno permesso la sua realizzazione: a Giovanni Lani, presidente dell'Urbino Press Award, che per primo mi ha segnalato l'opera in lingua originale; alla Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro che ha finanziato l'edizione italiana; alla Società editrice il Mulino che l'ha pubblicata nella collana «Percorsi»; al curatore e, naturalmente, all'autore.

di Stefano Pivato

Magnifico Rettore Università di Urbino