Pesaro, 4 febbraio 2014 - Decine di alberi enormi cancellati per sempre (foto) dal patrimonio arboreo cittadino. Non faranno più ombra né daranno ristoro a chi corre o pedala lungo la ciclabile del Foglia, nel tratto che va dal Pontevecchio alla ferrovia. Dopo i lecci di viale della Repubblica, questa volta i tagli hanno coinvolto circa quaranta maestosi pioppi, testimoni decennali della nostra storia. La loro colpa era quella di essere nati lungo la sponda del fiume (dove le piante dovrebbero naturalmente esserci, molto meno cemento, capanni e palazzi ndr.) mettendo a rischio, secondo i tecnici, il passeggio di ciclisti e pedoni. E così sono stati drasticamente eliminati, lasciando come testimonianza il troncone mozzo alto appena 50 centimetri.

Quello che è stato definito da molti «l’ennesimo scempio» si è consumato i giorni scorsi, tra le proteste dei frequentatori della pista. Diverse le segnalazioni giunte anche in redazione, ma questa volta pare che si sia andati ben oltre le intenzioni, tanto che i tecnici del Comune, sollecitati dalle proteste dei cittadini, hanno fatto un sopralluogo e accertato la non corrispondenza tra l’incarico dato dal Comune e il lavoro svolto dalla ditta. La conseguenza? Il cantiere è stato bloccato e i lavori sospesi. Anche se ormai è rimasto ben poco da salvare.

«Insieme alla Provincia — racconta Claudio Gaudenzi, dirigente del servizio Manutenzione del Comune — che ha la competenza lungo l’asta fluviale, avevamo individuato 27 piante potenzialmente pericolose, alcune perché ormai secche, altre con rami spezzati dopo il grosso vento di novembre scorso. Le avevamo contrassegnate con della vernice rossa, e per abbatterle, abbiamo fatto una piccola gara che si è aggiudicata una ditta locale. Il problema è che quest’ultima, di sua totale iniziativa, ha fatto interventi anche su piante diverse da quelle da noi individuate, ed ha utilizzato tecniche al di fuori da ogni logica. Insomma — ammette Gaudenzi — che le piante siano state malamente trattate è un fatto indiscutibile. Per questo abbiamo immediatamente sospeso i lavori e abbiamo convocato la ditta (che dovrà presentarsi in Comune questa mattina ndr.), a cui chiederemo le dovute spiegazioni». Quante piante siano state tagliate in totale ancora con certezza non si sa. Noi ne abbiamo contate circa quaranta, alcune dal tronco sano e maestoso anche di 50 anni. I tecnici comunque stanno facendo le verifiche. Una cosa però è certa: il danno ormai è stato fatto, e il corridoio verde lungo il fiume da oggi è più «spoglio». La triste sensazione è che il nostro patrimonio arboreo venga sempre più considerato una «bega da gestire» piuttosto che una risorsa per la qualità della vita cittadina.

Francesca Pedini