Urbino, 5 giugno 2014 - Vilberto Stocchi è il nuovo Rettore dell’Università di Urbino.


Col 77,98 per cento dei voti, contro il 19,04 totalizzato da Massimo Baldacci, suo sfidante al ballottaggio, il biochimico si è confermato alla guida dell’ateneo, incarico che partirà ufficialmente solo dal prossimo novembre con l’inizio del nuovo anno accademico.


Da una prima analisi del risultato Stocchi non ha avuto problemi ad imporsi, ottenendo il 73,12 per cento dei consensi tra i docenti (contro il 23,75 dell’avvesario), l’86,73 per cento fra il personale tecnico-amministrativo (Baldacci si è fermato a quota 12,09 per cento) e il 94,44 per cento fra gli studenti. Laddove Baldacci non è riuscito ad avere nemmeno un voto.


Nonostante bisognasse attendere la chiusura dello spoglio delle schede in realtà il risultato era già chiaro poco prima delle 15, quando nel seggio di via Saffi è scoppiato l’applauso tra i presenti per la vittoria matematica che aveva decretato quale sarebbe stato il nome del nuovo rettore.

A decidere l’esito provvisorio, «in anticipo» sul dato definitivo, è stato infatti il voto dei docenti, il primo ad essere scrutinato, che pesa per il 70 per cento e nel quale Stocchi ha ottenuto il 73 per cento dei voti. Il meccanismo di spoglio è infatti quello del voto pesato che attribuisce un valore a ciascuna delle categorie accademiche: il voto dei docenti, che conta appunto per il 70 per cento del totale, quello del personale tecnico amministrativo, pari al 20 per cento e quello degli studenti che pesa per il 10 per cento.


Lo scrutinio è iniziato attorno alle 14. Sono stati 677 i votanti su 783 aventi diritto, con 11 schede bianche e 4 nulle. Al primo turno si era invece raggiunta quota 722 facendo registrare un assestamento davvero irrilevante.

Questo secondo turno di ballottaggio, per il quale non è previsto il quorum, si era reso necessario dopo che nella prima votazione del 28 e 29 maggio scorsi, a cui si era arrivati con quattro candidati, nessuno aveva raggiunto il 50 più uno dei voti. Ad uscire favorito dalle urne (e sarebbe bastato un solo voto in più di un collega per determinare la vittoria secca) era stato Vilberto Stocchi che aveva raggiunto la soglia del 49,92 per cento dei voti, contro lo sfidante Massimo Baldacci, fermo al 24,06 per cento e contro gli altri due candidati, Giorgio Calcagnini, al 21,26 per cento e Stefano Papa, al 3,61 per cento.


di Emanuele Maffei