Pesaro, il 25 aprile e gli studenti. "Festa della Repubblica? Giorno dei lavoratori"

Interrogazione volante fuori dal Campus: 2 risposte giuste su 10

I loggiati del Campus

I loggiati del Campus

Pesaro, 24 aprile 2018 - Di sicuro sanno che è un giorno di «liberazione» dagli studi. Ma cosa si festeggi il 25 aprile, tanto da chiudere le scuole come a Natale e a Pasqua, i più lo ignorano del tutto, o, quando va bene, lo confondono con altre ricorrenze. All’interrogazione a sorpresa «outdoor» al Campus, ieri mattina, quasi tutti i ragazzi interpellati hanno dato risposte da 5 in pagella. Solo un 20% scarso del nostro campione ha saputo dire che è la festa della liberazione dell’Italia dal nazi-fascismo. Tutti ferratissimi invece su cosa sia il Black Friday, molto di più che sul vincitore dell’ultima Isola dei Famosi. Ma al bando i libri di storia. Per qualcuno è un’altra la data da segnare in rosso sul calendario. «Ma che 25 aprile! La vera festa è il 20, ricordatevelo: il ‘Marijuana day’».

È Roberto, 18 anni, in terza al Benelli, il primo a cadere: «Cosa si festeggia?» Sgrana gli occhi e prova a raschiare il fondo della memoria: «Oddio no… ho un vuoto». Dietro di lui, appoggiati al muretto del parcheggio, un gruppetto di studenti più piccoli ascolta. Francesco, 16 anni, risponde spavaldo e sicuro: «Ma è la Festa della Liberazione dal fascismo». E rivendica fiero: «Non è mica detto che sono una capra perché faccio il Benelli». Per Giuseppe, sempre dello stesso istituto, il 25 aprile «è la festa della Repubblica». Capisce subito che ha sparato a salve. Gli vengono in aiuto gli amici. Che non sanno di Resistenza e partigiani, ma almeno il 2 giugno ha avuto giustizia.

«È la giornata dei lavoratori – butta lì Vaniel – e comunque noi il 24 siamo al Peter Pan». Anche Chiara della IV Scientifico si confonde col Primo Maggio. Poi ribattezza il 25 aprile come «festa della libertà». Non si sforzano neppure, Giacomo e Francesco della IV: «Non abbiamo idea», ammettono. Marcello invece vuol sapere: «Da che cosa siamo stati liberati?» Glielo dicono Pascal e Francesco: «Dal fascismo». Risposta esatta. Ancora, solo la seconda. Il sondaggio prosegue e arriva fino all’ultimo istituto del Campus. Appoggiate alla colonna, due «infiltrate» dell’artistico Mengaroni. Parla Flavia, la maggiorenne. «È il giorno della Liberazione…». E, imboccata, aggiunge poco alla volta anche il resto. Ad assestare un nuovo colpo di grazia alla storia, ci pensa Matteo, studente di un altro istituto, di passaggio ieri mattina al Campus: «È la festa di liberazione dagli ebrei…no, degli ebrei…dai campi di sterminio…Se i prof ce l’hanno spiegato a scuola? Seee, io faccio l’Alberghiero». E, fortuna per lui, che non ci sono prof attorno ad ascoltare la carrellata di risposte da brivido.

Ma la speranza, come dice il proverbio, è sempre l’ultima a morire. E in questo caso si chiama Silvia, fa il V Linguistico. «Il 25 aprile è la festa della Liberazione dal regime nazi-fascista», scandisce sicura, tra un tiro e l’altro di sigaretta, sotto gli occhi delle amiche. Promossa.