A Cagli la ’Petite’ firmata Rossini

Sabato, nella basilica concattedrale di Santa Maria Assunta, sarà eseguita l’opera del musicista in versione sacra

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Sabato 17 dicembre a Cagli alle 21 nella Basilica Concattedrale di S. Maria Assunta verrà eseguita: "Petite Messe Solennelle" di G. Rossini per Soli, Coro, due Pianoforti e Armonium. I protagonisti sono il soprano So Hyun Lee, il mezzosoprano Martina Rinaldi, il tenore Patrizio Saudelli, il basso Wang Zheng. Il primo pianoforte è Antonio D’Abramo, il secondo pianoforte Fabrizio Di Moro, l’Armonium sarà suonato da Lorenzo Antinori. Il coro sarà quello Filarmonico Rossini di Pesaro, diretto dal maestro Federico Raffaelli. "Buon Dio, eccola terminata questa povera piccola Messa. Sarà della musica sacra (musique sacrée) o della dannata musica (sacrée musique) quella che ho appena creato? Ero nato per l’opera buffa, e Tu lo sai bene! Poca scienza, un po’ di cuore, e questo è tutto. Sii dunque benigno e accordami il Paradiso!".

Così Gioachino Rossini (1792-1868) scriveva con un pizzico di ironia sulla partitura autografa della sua Petite Messe Solennelle, l’"ultimo peccato mortale" della sua vecchiaia, venuto alla luce nel 1863 durante l’esilio dorato di Passy, nei pressi di Parigi. La "Petite" in realtà è un gigantesco e complesso affresco musicale che sembra spaziare dai lasciti arcaici di Bach, Haydn e Mozart fino alle arditezze armoniche della seconda metà dell’ 800 in cui si aprono nuovi orizzonti verso le armonie del ‘900. Ancora oggi tanti musicisti contemporanei si stupiscono per la modernità di questa partitura. Il Rossini sacro è misura ed equilibrio, senza sconfinare in una semplicistica retorica operistica, ma ricerca quella dimensione intima di bel canto con cui il Cigno di Pesaro ha attraversato da maestro assoluto quella "terra di mezzo" che separa la produzione musicale di chiesa e di teatro.

Una messa per tre strumenti, Soli e Coro vista come dramma corale al contempo intimo e raccolto come nel "Kirie", esplosivo e gioioso "Gloria", costellato poi di piano, pianissimo, forte e fortissimo come ad esempio nell’apertura intensamente evocativa del Credo e la grande ispirazione lirica di pagine come l’Agnus Dei che, con la sua splendida melodia-preghiera si apre verso una visione di pietà e pace eterna, conclusione di questa grandissima e solenne "piccola Messa" dove i brani citati sono solo l’esempio di vere e proprie opere nell’opera, che potrebbero ciascuno suonare di armonie e melodie proprie, pulsanti e illuminanti. Info. 0721 780797.

b.t.