A Fossombrone la “Fiera delle polemiche“

Mei e Chiarabilli si scontrano senza sosta sulla mancata organizzazione del tradizionale mercato dedicato a sant’Aldebrando

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Ancora botta e risposta tra il vicesindaco Michele Chiarabilli e il consigliere di minoranza Gloria Mei sulla cancellazione della Fiera di sant’Aldebrando, che come ogni anno avrebbe dovuto tenersi il primo maggio. Si tratta di un appuntamento caro ai forsempronesi e quindi si spiega l’accanimento con cui Chiarabilli e Mei si rimpallano le responsabilità. Scrive in particolare la Mei: "C’era una volta la Fiera di sant’Aldebrando, che dopo secoli ha aspettato la giunta “della rinascita“ (la giunta Berloni, ndr) per eclissarsi. Non c’è un forsempronese che alla notizia della mancata programmazione della fiera usciti dal Covid non si sia chiesto stupito “ma perché?“. Ma perché la nostra giunta, prodiga nel diffondere via social anche la pulizia del più piccolo tombino, non è riuscita a organizzare un evento che rappresenta una tradizione della città e un’occasione per un settore in ginocchio come quello del commercio stabile e ambulante? Ancora echeggiano per il corso le rumorose proteste dell’attuale assessore con delega al commercio nonché vicesindaco (Chiarabilli), che reclamava dai banchi della minoranza, non prima della scorsa estate, “mille euro una tantum per i pubblici esercizi come aiuto post covid al pagamento delle utenze di luce, acqua e gas“! Dove sono finite quelle indignate proteste? Rimane oggi un imbarazzante lamento: che il problema sarebbe l’eredità della giunta precedente, giunta che l’anno scorso era riuscita a organizzare la fiera di san Matteo solo con qualche giorno di ritardo nonostante l’incertezza che regnava in un periodo di schizofrenica ripresa del virus. Inoltre il nostro vicesindaco ha lamentato che il problema sarebbe anche di natura economica, troppi costi, dice. E se anche fosse? Un Comune dovrebbe farsi carico della tutela delle tradizioni e del sostegno delle attività commerciali senza per forza dover pensare ad un tornaconto, o no? Soprattutto se chi la guida oggi ha fatto un sacco di rumore in passato per “difendere“ i commercianti".

A stretto giro la replica del vicesindaco Chiarabilli: "La fiera di sant’Aldebrando si farà nel 2023, ma probabilmente sarà trasformata in due giorni in modo tale da ammortizzare i costi e rilanciare la partecipazione di ambulanti e pubblico. Purtroppo dal 2019 al 2021 si è verificata una costante decrescita per le due fiere presenti nel nostro comune e non a caso la precedente amministrazione grillina ha cambiato continuamente le agenzie a cui affidarsi creando dei veri “flop“ partecipativi e finanziari, visto che nella fiera dei due giorni di settembre dell’anno scorso parteciparono solo 52 bancarelle contro le 200 previste e di conseguenza con un incasso di soli 7mila euro rispetto ai 26mila di costi effettivi. Abbiamo deciso di riflettere in modo serio su come rilanciare le fiere nel nostro comune individuando una ditta specializzata in materia e programmando un’efficace promozione. Il primo banco di prova sarà con la fiera di san Matteo, che si terrà il terzo fine settimana di settembre 2022. L’ufficio commercio e fiere in questi anni è stato completamente “devastato“ e in pratica non esisteva più; non a caso lungo corso Garibaldi rispetto a circa 90 negozi esistenti più del 30% erano con la serranda abbassata nell’ottobre 2021 (data del nostro insediamento). Alla luce di questa “catastrofe“ politico-amministrativa c’è ancora gente come l’ex-assessore Gloria Mei che ha il coraggio di dispensare critiche o giudizi pur avendo governato (per modo di dire) per 5 anni ed avendo fatto danni enormi alla città".

a. b.