A Urbino le buone azioni diventano moneta

L’Università lancia in modo esteso l’app che trasforma l’agire virtuoso in crediti, chiamati “Wom“. Come spenderli? Nei negozi

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L’Università di Urbino e la sua spin-off Digit Srl mettono la tecnologia digitale al servizio della coesione sociale. Come? Introducendo dei voucher elettronici anonimi chiamati Wom, “Worth one minute“ (vale un minuto), che studenti, cittadini e turisti potranno guadagnare compiendo azioni socialmente utili e poi spendere in quegli esercizi che ne riconosceranno il valore, già oltre 50 a Urbino, in cambio di sconti o agevolazioni che i loro titolari decideranno di offrire.

Il progetto, promosso dal professor Alessandro Bogliolo e sviluppato da Digit, con il contributo di Uniurb e il patrocinio del Comune, è stato presentato ieri in Rettorato, ma era in parte già attivo: "Sin dal 2019, l’Università riconosce Wom ai propri studenti per il superamento degli esami, per affermare il valore sociale dello studio – ha spiegato –. Ora, però, li lanciamo in modo massiccio su Urbino, rendendo la città un esperimento di coesione sociale. I Wom attestano che l’individuo abbia dedicato un minuto di tempo a una causa di interesse collettivo, producendo ricadute positive, e per accumularli abbiamo creato l’app Wom Pocket, un borsellino digitale, già scaricabile su ogni dispositivo. Tutti possono ottenerne, non solo gli studenti, in vari modi: per esempio c’è un’app contapassi che ne assegna uno ogni 100 passi, perché tenersi in salute è socialmente utile, oppure una che ne dà per azioni di salvaguardia ambientale, poi si premierà la partecipazione a eventi, e via dicendo. I modi in cui si accumularli sono elencati sul sito wom.social, che spiega nei dettagli il progetto. Esso contiene la mappa delle oltre 50 attività dove spendere i voucher, dai negozi, alle farmacie, ai cinema e non solo, che hanno aderito finora, spinti dal lavoro di promozione fatto da quattro studenti del programma “200 ore“ dell’Ateneo, Fabiana, Graziella, Grazia e Giovanni. Questo è nostra speranza che incentivi la contribuzione a cause di interesse comune, oltre a stringere ulteriormente il legame tra studenti e Urbino. La piattaforma però non ha limiti di sviluppo: puntiamo ad allargare la rete ad altre città e ad allungare la lista di azioni premiabili".

Tecnologia che va a vantaggio della socialità e del ruolo che l’Ateneo svolge per Urbino. Questo vede nell’iniziativa il magnifico rettore, Giorgio Calcagnini, secondo cui l’idea "a cui il professor Bogliolo lavora da almeno quattro-cinque anni va nella direzione integrare ancora di più gli studenti nel tessuto urbinate. Per funzionare, come tutte le monete, servirà fiducia reciproca tra chi la emette e chi la riceve. Anche in questo caso si tratta di uno strumento di pagamento, che però si guadagna con un’attività quasi di filantropia, a volte. Ringrazio chi ci ha lavorato e gli esercenti che hanno aderito. Sarà fondamentale la maggior partecipazione possibile".

L’assessore al Turismo, Roberto Cioppi, che ha ammesso di "conoscere già l’applicazione", li ritiene uno strumento "interessante per creare scambi, coordinamento e opportunità per tutti. Tra un paio di settimane lanceremo una piattaforma digitale innovativa e i Wom penso che ci interagiranno perfettamente. La città, luogo di cultura immerso nella natura, deve sfruttare il momento: abbiamo gli strumenti necessari per emergere, e l’Università Carlo Bo ci aiuterà a differenziarci sul mercato".

Nicola Petricca