A Villa Caprile si celebra anche Rossini agronomo

Sabato e domenica giornate molto intense:. Agrishow e rassegna poetica di Lucia Ferrati.

Sabato e domenica, 27 e 28 maggio, regalatevi una passeggiata a Villa Caprile. Ci sono almeno due buoni motivi: uno è l’Agrishow, il festival dell’Istituto Cecchi dedicato all’agri-cultura e il secondo è “Caprile Illuminata“, rassegna poetica, tra musica e letteratura, che porta il visitatore ad esplorare la società, anche pesarese, tra Sette e Ottocento attraverso libri, concerti, letture a voce alta, conferenze a tema. Due manifestazioni diverse, in contemporanea, nello stesso luogo. I programmi sono fittissimi, riportati sul sito web del Cecchi e sul sito web del Comune. L’esperienza sarà doppiamente immersiva.

Il programma di domenica di Caprile Illuminata, permetterà per esempio di conoscere una lato meno noto di Gioachino Rossini: "Non solo compositore e gourmet, ma anche agronomo – spiega Lucia Ferrati, direttore artistico di “Caprile Illuminata“ –. Il Cigno fu proprietario di un vasto fondo terriero nella zona di Budrio". Tanto che Catia Amati della Fondazione Rossini, sostenitrice insieme al Comune e al Cecchi del fine settimana dal sapore rossiniano, ha rievocato alcune memorie del compositore. "Rossini si interessava del proprio fondo tenendo una corrispondenza fittissima con il padre – ha detto Amati –. Le sue terre di cui si occupa per noi un’azienda agricola sono state graziate dall’alluvione del 15 maggio. L’argine dell’Idice si è rotto più a valle evitando di danneggiare le serre coltivate, oggi, a patate, cipolle ed erba medica. L’interesse di Rossini per la sua campagna è custodita nelle lettere autografe rivolte ai genitori, conservate al tempietto rossiniano e trascritte, per la divulgazione, in un unico volume, disponibile in Fondazione".

Rossini amava i frutti della terra e in particolare il tartufo come racconta Giuseppe Giovanetti nel libro “Rossini, armonia di profumi“ (ore 12, nel giardino segreto di Caprile). Alle 17, la storica della musica Maria Chiara Mazzi, con la partecipazione dei lettori delle Voci dei Libri) darà vita ad un appassionante racconto sulle “disavventure“ di Vivazza, padre di Gioachino Rossini. "Fu uno dei protagonisti della rivolta giacobina pesarese – osserva Ferrati –. Il luogo di questa narrazione è quanto mai pertinente visto che il marchese Francesco Mosca Barzi innalzò, all’epoca, un Albero della Libertà , emblema della Rivoluzione francese, proprio nella sua Villa di Caprile, dove, fra l’altro, fondò l’Accademia Agraria".

Al termine della rassegna, alle 19, la musica riempirà l’aria: lo storico della musica Marco Beghelli racconterà il Guglielmo Tell in un recital con il soprano Anastasiia Demechenko, il baritono Ramiro Maturana e Mari Batilashvili al pianoforte grazie alla collaborazione con International Opera Studio di Inga Balabanova. Il gran finale vedrà l’artista Giuliano Del Sorbo celebrare l’opera rossiniana con un’emozionante performance di pittura dal vivo.

Solidea Vitali Rosati