GIOVANNI VOLPONI
Cronaca

L'ad di Ferrari Benedetto Vigna agli studenti di Urbino: "Dall'errore si migliora”

Lectio magistralis del dirigente all’Università in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico, il messaggio ai ragazzi: "Non diventate servi dei tecno-feudatari". Il rettore Calcagnini ha parlato del futuro dell’ateneo

Benedetto Vigna

Benedetto Vigna

Urbino, 31 gennaio 2025 - “Facciamo attenzione a non diventare i servi della gleba dei tecno-feudatari”: questo uno dei tanti messaggi che il dirigente e imprenditore Benedetto Vigna, amministratore delegato di Ferrari, ha rivolto stamattina agli studenti e a tutti i presenti all’inaugurazione dell’anno accademico numero 519 dell’Università degli studi di Urbino Carlo Bo.

Un elogio all'errore: 'purché capito'

La sua lectio magistralis, introdotta dai saluti dei rappresentanti degli studenti, del personale amministrativo e del magnifico rettore Giorgio Calcagnini, è stato un elogio all’errore, ma con un sottotitolo importante: ‘purché capito’.

Ha infatti spiegato Vigna, ad in Ferrari dal 2021: “Occorre capire che, come dicono i giapponesi, con cui ho avuto intensi rapporti lavorativi nella mia carriera, bisogna apprendere e migliorarsi continuamente, senza avere un obiettivo di successo unico e inamovibile. Io non avrei mai immaginato né sognavo di diventare ad di Ferrari, eppure eccomi qui, dopo non so nemmeno io quanti errori e sbagli. L’importante è che gli errori siano parte di un processo formato anche da una successiva analisi e correzione, prima di ritentare nuovamente. A quel punto, si parla di errori di esplorazione e di ipotesi, che non solo non bisogna stigmatizzare, anzi sono estremamente positivi, perché portano ai veri risultati, in una azienda così come nella vita”.

Il ruolo dell'università

Ha proseguito Vigna: “All’università veniamo per imparare ciò che ci renderà liberi, per cui attenzione a non diventare servi della gleba degli opinion leader, dobbiamo ascoltare coloro che ci danno dei giudizi motivati, dopo attente analisi e metodo scientifico. Tutte cose che si imparano all’università. E poi fatevi sempre aiutare e supportare, la collaborazione è importante e anche il chiedere aiuto ai propri capi e superiori non è segno di incapacità, ma di umiltà e volontà di apprendere”.

Innovazione all'ateneo di Urbino

Alla cerimonia, il rettore di Uniurb Calcagnini ha parlato del prossimo futuro dell’ateneo, ricordando l’importante processo di innovazione in corso: “In questo ultimo periodo, il Pnrr e le sfide di transizione digitale e ecologica ci spingono a nuove sfide e a ridisegnare il modo con cui lavoriamo e misuriamo l’esito delle nostre azioni. Stiamo mettendo a terra una riforma che va lungo le tre direttrici di didattica, ricerca e terza missione. A giugno tra l’altro riceveremo la visita dell’Anvur. Abbiamo da poco aggiornato l’organigramma che cambia varie strutture e uffici, e avviato campagne di reclutamento dei giovani che hanno ridotto l’età media dei dipendenti, nonché campagne di formazione del personale. Ma i giovani devono essere attratti e trattenuti, e ci impegniamo e proveremo sempre”.

Erano presenti le varie autorità civili, militari e religiose, il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, delegati di numerose università italiane, nonché una rappresentanza del ricostituito gruppo goliardico urbinate, il Maximus Ordo Torricinorum guidato dal duca Materasso XI, che ha donato simpaticamente una feluca al rettore.