Addio a Maurizio Armanni storico artigiano della città

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Seduto sulla sua seggiolina, gli occhiali inforcati sul naso e la lampada che illuminava le spire di rame… era capace di riparare qualunque motore elettrico Maurizio Armanni. E lo ha fatto fino al mese scorso quando ha dovuto lasciare la sua postazione da artigiano per essere ricoverato in ospedale. Non lo vedremo più all’opera. Giovedì infatti il 79enne Maurizio (fratello del geometra Tarcisio) ha chiuso per sempre gli occhi e con lui chiude anche la storica officina elettromeccanica Armanni di via Giordano Bruno. "Era la via dei mestieri quella - ricorda il figlio Andrea -, la seconda casa del mio babbo. C’era di tutto: barbiere, falegname, idraulico, ciclista, calzolaio e c’era l’officina di mio babbo che faceva un antico mestiere, quello del riavvolgimento dei motori elettrici". Quando i motori si bruciavano lui li smontava, levava le spire di rame e le ricostituiva da nuove. "Una storica bottega nata nel 1955, babbo aveva 13 anni quando il suo papà Giuseppe l’aprì. E dal 1994 che nonno è morto lui ha continuato l’attività. Ha sempre vissuto lì dentro. Ogni azienda lo conosce: l’acquedotto, l’Enel, tutti si rivolgevano al babbo. Persino alcuni suoi colleghi per fare prima". Giovedì pomeriggio il cuore di Armanni ha smesso di battere. "Fino al 13 dicembre stava bene - racconta Andrea -, andava al mare, a pescare, nella sua bottega, guidava il suo camioncino. Un’ischemia cerebrale che lo ha portato in ospedale. C’è andato praticamente con le sue gambe, perché l’unico sintomo che aveva era quello dell’equilibrio. Ho deciso di chiamare l’ambulanza perché fosse stato un ictus, invece, le 48 ore successive erano fondamentali. Da lì è stata escalation negativa, fino al tampone dimissionario del 31 dicembre: positivo al covid. L’hanno portato a Pesaro nel reparto infettivi e da lì non abbiamo più avuto notizie se non sporadiche. E ieri il babbo è morto". I funerali questa mattina alle 10 nella chiesa di Sant’orso. Poi sarà cremato Maurizio, per riposare al cimitero di Rosciano.

Tiziana Petrelli