Addio a Sandro Biscaccianti, sindaco di Cagli dal 1990 al ’91

Aveva 79 anni, è morto nella sua casa di Senigallia accanto a moglie e figli. Riferimento del mondo socialista

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E’ stato un personaggio molto benvoluto più per la sua innata “cagliesità“ che per il suo impegno politico. Amico di tutti e sempre pronto a rallegrare con le sue battute, Sandro BIscaccianti 79 anni, si è spento nella notte di venerdì nella sua casa di Senigallia. Nella sua Cagli dove è nato e che raggiungeva ogni settimana lo ricordano per il suo impegno che lo ha visto alquanto protagonista dai primi anni ’80 nella attività amministrativa. Non si è mai arreso nemmeno nei momenti più bui del partito socialista che guidò da segretario e continuamente, fino alle ultime elezioni amministrative, si era sempre impegnato in prima persona a tessere alleanze o individuare iscritti da inserire in liste o incarichi cittadini. Recentemente aveva rivitalizzato con grande impegno e in qualità di presidente la Sezione degli Invalidi e Mutilati di Guerra allestendo all’interno anche il “Museo della Memoria“.

Un vero combattente con una lunga militanza socialista; nel 1983 fu l’artefice della svolta in amministrazione con il Psi che lasciò la giunta di sinistra insieme al Pci di allora per abbracciare un’alleanza con la Dc che permise alla città grande impulso, rivitalizzandola con tanti lavori ed iniziative. Poi nel 1990 divenne anche primo cittadino e successivamente ha sempre continuato nel suo impegno politico come personaggio di spicco dei socialisti locali. Ma Sandro Biscaccianti era rimasto il “cagliese doc“ con la sua parlata spesso in perfetto dialetto locale o quando nella barbieria di famiglia cesellava capelli o radeva barbe ai tanti clienti che insieme a lui commentavano fatti o iniziative cittadine. Poi diventato tecnico al “Celli“ ha lavorato per molti anni nel laboratorio analisi dove, rimasto vedovo, conobbe la sua seconda moglie e si trasferì nella loro casa di Marzocca. Ma il suo amore per Cagli e per i suoi figli lo portavano ogni due o tre giorni a tornare nel suo angolo d’infanzia, via Siccardi, per poi coltivare in piazza le sue passioni politiche o raccontare spassose barzellette a conoscenti e amici. Negli ultimi tempi era malato e la scorsa settimana le sue condizioni si erano aggravate. Venerdì sera piano piano si è spento con accanto i quattro figli e la moglie Daniela. Per martedì le spoglie torneranno a Cagli e al momento non è stato ancora comunicata l’ora della funzione religiosa. Sicuramente saranno in tanti presenti a ricordarlo per il suo sorriso e il suo carattere gioioso ed espansivo con tutti.

Mario Carnali