Addio all’artista che amava il mare La provincia rende omaggio a Piattella

Aveva 90 anni, se n’è andato ieri mattina mentre veniva trasportato in ambulanza all’ospedale di Urbino. Traeva ispirazione dalla montagna, sotto la quale viveva. Fu scoperto sin da ragazzo da Sandro Gallucci

Addio all’artista che amava il mare  La provincia rende omaggio a Piattella

Addio all’artista che amava il mare La provincia rende omaggio a Piattella

Amava il mare Oscar Piattella. Anche se l’ispirazione gliela dava la montagna. Ma tutte le settimane lasciava Cantiano per venire a Pesaro, la città dove era nato e dove aveva trascorso tutta la sua gioventù "per raccogliere le conchiglie che poi triturava per farci i colori ed anche per portare via la sabbia che poi usava per i suoi dipinti", racconta il nipote Alessandro che gli è stato accanto fino all’ultimo momento. Perché Oscar Piattella è morto ieri mattina all’interno di una ambulanza che lo stava trasportando all’ospedale di Urbino. A stroncarlo una crisi cardiaca. "Questa mattina non stava bene ed aveva forti dolori alla testa, ma era lucidissimo – continua Alessandro – per cui ho tentato di caricarlo in auto assieme a mio fratello Riccardo per trasportarlo. Ma non stava in piedi, era debolissimo per cui abbiamo chiamato l’ambulanza".

Oscar Piattella aveva 90 anni ed è un pesarese doc. Aveva abitato per tanti anni in una palazzina di via Mazzini angolo via Gargattoli, accanto alla Fondazione. Era laureato in farmacia e proprio questa professione lo aveva portato via dalla città subito dopo la laurea per trasferirsi a Cantiano dove la famiglia aveva in gestione la farmacia comunale. Un figlio, Augusto anche lui farmacista, quindi i due nipoti ed accanto fino alla fine anche la sua stretta collaboratrice Rita.

Un desiderio chiaro aveva espresso in questi ultimi tempi: essere seppellito a Pesaro, città che aveva nel cuore tanto che qualche giorno fa, parlando con Alberto Pancrazi che per Piattella era un grande amico più che un giornalista, aveva lanciato l’idea in vista del 2024 di una grande mostra-contenitore con le opere degli artisti che hanno attraversato la città nel dopoguerra. Tanti e tutti suoi amici: da Giuliano Vangi, ad Arnaldo e Giò Pomodoro, da Eliseo Mattiacci, Renato Bertini, Loreno Sguanci fino a Nanni Valentini con il quale divideva la sua bottega dell’arte in città e con il quale divideva oltre l’amore per la pittura anche quello per la ceramica. Perché nel suo lungo percorso artistico Oscar Piattella è stato anche ceramista, lavorando per una delle grandi botteghe di Gubbio, Biagini.

Quella Cantiano che ha proiettato Oscar Piattella anche verso l’Umbria, perché Barbetti delle cementerie di Gubbio oltre ad essere un caro amico è stato anche uno dei suoi maggiori collezionisti. "Chi era mio nonno? Come tutti gli artisti molto narcisista, ma sicuramente una persona che ha passato tutta la sua vita per l’arte, il suo grande amore, e all’arte ha sacrificato la sua vita", dice il nipote Alessandro.

Era il suo richiamo della foresta, Pesaro "perché fino a quando il fisico lo ha sostenuto e stiamo parlando di qualche anno fa, d’estate veniva sempre in città e assieme al suo carissimo amico, l’architetto Giuseppe Panichi, andava a pescare le cozze sotto il san Bartolo, oppure se ne andavano a nuotare dietro le scogliere di Fiorenzuola di Focara", raccontano sia il nipote che Pancrazi.

Questo l’uomo, ma chi era artisticamente Oscar Piattella?

Lo scopre, da ragazzo, uno dei numi tutelari della pittura locale come Sandro Gallucci, che lo introduce nella sua bottega, poi i legami con Nanni Valentini e quindi tutto quel circolo artistico-culturale che stava nascendo in città e che comprendeva ai tempi anche Lucio Fontana che stava lavorando al cinema Duse per il quale realizzò il grande lampadario per il salone d’ingresso. Un Piattella che poi si sposta anche artisticamente a Parigi dove la sua arte prende una svolta significativa. Tanto che l’ex direttore della Pinacoteca di Brera, Franco Russoli, un critico-vate a Milano gli organizza la sua prima grande mostra alla galleria Ariete di Beatrice Monti. E’ la grande apertura verso il mondo della pittura nazionale e internazionale perché poi Piattella avrà esperienze anche in Francia, dandogli una dimensione anche internazionale. Esposizioni a Parigi, ai Taiwan, una personale a Shanghai quindi in Belgio. L’ultima sua esposizione a Pesaro per la riapertura degli spazi espositivi della Pescheria. I funerali si svolgeranno domani alle 10 in Cattedrale.

m.g.