Addio Elvezio. Un gran signore di questa città

La città piange la scomparsa di Elvezio Troiani, barbiere gentile e rispettato. Un uomo umile e professionale, amato da tutti. Lascia un vuoto incolmabile.

Addio Elvezio. Un gran signore di questa città

La città piange la scomparsa di Elvezio Troiani, barbiere gentile e rispettato. Un uomo umile e professionale, amato da tutti. Lascia un vuoto incolmabile.

Se ne è andato uno degli uomini migliori di questa città: Elvezio Troiani, un vero gentiluomo, un grande signore di quasi 95 anni (era nato il 3 ottobre 1929). Di mestiere faceva il barbiere con la bottega lungo il corso nella quale ogni mattina si fermavano alcuni anziani più giovani di lui solo all’anagrafe a commentare i fatti del giorno o la partita della sera prima. Ancora a 94 anni Elvezio, che dal dopoguerra il mestiere l’aveva insegnato a tanti (vero Pedro?), ogni mattina veniva alla guida della sua piccola auto dalla casa di Villa Fastiggi e cercava, a volte con fatica, un parcheggio che gli permettesse di aprire in tempo la sua amata bottega arrivando in ritardo solo quando il cliente ero io che già dalle 8 lo aspettavo leggendo il giornale.

Nella sua figura minuta Elvezio era una persona umile, gentile, affabile con occhi molto vivaci che rimandavano ad un’intelligenza prontissima e, qualche volta, anche ironica. Quello che, in tempi più veri, si sarebbe definito un grande professionista con una sensibilità ed un’attenzione per gli altri fuori dal comune. Solo poco fa questa città si è ricordata di lui consegnandogli un riconoscimento in una serata che è stata un po’ il suo commiato dal mondo. In mezzo a tante finzioni una persona vera, autentica, sempre attenta e rispettosa delle idee altrui ma sempre pronta a difendere con dignità e passione le proprie. Un abbraccio ai famigliari. Elvezio mancherà molto a me ma anche a questa città. Gli sia lieve la terra.

Marco Savelli