
Il no alla seduta monotematica (e ovviamente aperta al pubblico) accende la polemica tra centrosinistra e centrodestra
"Paesi che sembrano scatole di vetro, il cittadino ci passa davanti e ci guarda dentro". E’ una citazione del film "La meglio gioventù" di Marco Tullio Giordana. Applicare il principio della ‘scatola di vetro’ nel dibattito su Affidopoli, tuttavia, appare quanto mai difficoltoso. Di Affidopoli, infatti, non si può parlare a porte aperte in consiglio comunale ma solo a porte chiuse in una ‘commissione congiunta’. E’ il nodo della battaglia politica che sta polarizzando il dibattito tra maggioranza e opposizione. Il centrodestra ha protocollato la richiesta di portare in aula il dibattito sulla questione ‘affidi 2020-2024’, al termine dell’approfondimento svolto in commissione controllo atti. Ma il presidente del consiglio comunale Enzo Belloni ha detto no. "Si può fare una commissione congiunta con tutte le commissioni (a porte chiuse, non aperta alla cittadinanza ndr.) e io mi sono preso l’impegno di convocarla. Un consiglio comunale (a porte aperte, dove "la cittadinanza è invitata" ndr.), invece non è previsto dal regolamento. E poi ci sono anche dati sensibili, io vorrei vedere chi è che ha il coraggio, in pubblico, di fare nomi e cognomi. Si rischia. Si rischia che qualcuno si sveglia male e denuncia. Io non lo convoco, non è previsto né dallo statuto né dal regolamento e quindi non si convoca". Ma il centro destra ha ribattuto. "La richiesta di convocazione può essere avanzata da un quinto dei consiglieri o dal sindaco, e il presidente del consiglio è tenuto a disporne la convocazione". Oggi pubblichiamo altre due prese di posizione.
ant. mar.