REDAZIONE PESARO

Violenta aggressione all'arbitro ad Arezzo: la Vis Pesaro sospende il padre del baby calciatore

L’episodio folle, domenica, ha coinvolto il genitore di un under 13. La società ha sottolineato come tali azioni siano "inqualificabili e totalmente estranee ai valori dello sport e dell’educazione che la nostra società promuove da sempre"

Incredibile episodio di follia ad Arezzo, allo stadio sono intervenuti i carabinieri e il 118, dopo l'aggressione all'arbitro poi portato in ospedale, da parte di un genitore

Incredibile episodio di follia ad Arezzo, allo stadio sono intervenuti i carabinieri e il 118, dopo l'aggressione all'arbitro poi portato in ospedale, da parte di un genitore

Pesaro, 9 giugno 2025 – Un grave episodio di violenza ha macchiato la giornata di ieri, domenica 8 giugno, allo Stadio “Città di Arezzo”, al termine del Memorial Mirco Poggini. La Vis Pesaro 1898 ha fermamente condannato l'accaduto, prendendo le distanze da “un gesto inaccettabile” che ha coinvolto il padre di un suo giovane calciatore Under 13.

Al termine del torneo, il genitore ha raggiunto il giovane arbitro aggredendolo con calci, pugni e addirittura morsi e colpidi sediache ha reso necessario l'intervento delle forze dell'ordine. I dirigenti della società pesarese si sono immediatamente attivati, collaborando con le autorità per l'identificazione del responsabile.

“Violenza inaccettabile e valori dello sport”

La Vis Pesaro 1898 ha sottolineato come tali azioni siano "inqualificabili e totalmente estranee ai valori dello sport e dell’educazione che la nostra società promuove da sempre". L'episodio non solo non trova alcuna giustificazione, ma soprattutto non offre un esempio positivo ai giovani calciatori, ai quali ogni giorno vengono insegnati principi basati su lealtà, integrità e rispetto delle persone e delle regole.

Provvedimenti immediati della società

A tutela del “sano ambiente che la Vis Pesaro ha contribuito a creare negli anni”, la società ha disposto l'immediata sospensione del genitore dall’accesso alle partite, con validità a data da destinarsi. Questo per ribadire che "la violenza, verbale e fisica, non sarà mai tollerata all’interno delle nostre strutture".

L'accaduto riporta al centro del dibattito la necessità di mantenere un ambiente sportivo sano, specialmente nelle categorie giovanili, dove l'educazione e il fair play dovrebbero prevalere su ogni forma di aggressività.