Aggressione omofoba Pesaro, c’è già un identificato

I carabineri stanno sentendo alcuni testimoni, ma saprebbero chi è il presunto autore del gesto avvenuto fuori dalla discoteca Colosseo. Solidarietà allo studente

Il fatto è avvenuto all’esterno della nota discoteca Colosseo, a Montecchio

Il fatto è avvenuto all’esterno della nota discoteca Colosseo, a Montecchio

Pesaro, 17 ottobre 2019 - I carabinieri di Pesaro hanno già identificato un ragazzo albanese coinvolto nell’aggressione allo studente universitario fuori dalla discoteca Colosseo di Montecchio. I militari hanno rintracciato i vari testimoni, per farsi riferire i particolari del fatto. Si sa che il ventenne aggredito, trasportato in ospedale, ha avuto 7 giorni di prognosi, per via «dello stato ansioso» causatogli dall’aggressione. Al momento, sono confermate le offese e l’aggressione, mentre sulla reale presenza del coltello gli inquirenti stanno indagando, anche se il suo legale, Christian Guidi, lo conferma, compreso il tentativo di strangolamento.

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Intanto l’episodio ha registrato un coro unanime di riprovazione verso gli autori del gesto. «In attesa di una norma nazionale contro l’omobitransfobia, sempre annunciata ma mai approvata - affermano Arcigay Agorà Pesaro e Urbino insieme ad Agedo Marche, Arcigay Alan Turing Rimini, Agedo Rimini-Cesena, Gap Urbino e Comunitas Aps Ancona – esortiamo la Regione Marche ad approvare una legge, come hanno fatto altre regioni tra cui l’Emilia-Romagna, che possa prevenire e contrastare questi episodi». «La cronaca è agghiacciante, fatta di insulti, mani al collo, minacce ec...». «È necessario che le autorità, - proseguono le associazioni - alle quali diamo la nostra piena disponibilità, riescano a fare chiarezza sull’accaduto e che le responsabilità e i colpevoli siano individuati quanto prima. È un ennesimo caso dell’ondata di violenza omofoba che sta investendo l’Italia, pertanto auspichiamo che le istituzioni politiche ed educative affrontino radicalmente il tema delle violenze omofobiche».

Scrive su Facebook di una «brutta storia» Matteo Ricci chiedendo che si metta fino una volta per tutte alle discriminazioni: «Un abbraccio – scrive Ricci – al giovane studente e vergogna a chi ha compiuto questo grave e squallido gesto. Stop a discriminazioni e violenza». «Storia gravissima, che non deve essere sottovalutata» è il commento di Cinzia Massetti, responsabile dell’ufficio Nuovi Diritti della Cgil che da molti anni opera nel nostro territorio per promuovere la cultura del rispetto delle persone contro ogni forma di discriminazione, in particolare quelle basate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere. «Questa vicenda orrenda – dice Massetti - denota ancora una volta come sia urgente favorire e mettere in campo azioni concrete, a livello istituzionale, per la formazione di una cultura del rispetto delle differenze, per prevenire ogni forma di bullismo e intolleranza. Quanto accaduto conferma una pericolosa escalation che ha visto il passaggio da azioni come muri imbrattati con scritte omofobe, oppure persone costrette ad andarsene da un ristorante per il proprio orientamento sessuale, alle vie di fatto più cruente come quello che ha riguardato il giovane di Urbino. L’augurio è che si faccia piena chiarezza, e che dalla gravità del fatto possa prendere il via anche dalla nostra Regione una legge contro l’omotransfobia».