Aggressione per lo smalto a Fano, Simone Pasquino: "No ai violenti"

Pestato per aver difeso l’amico preso di mira per le unghie dipinte, esce dall'anonimato e pubblica la foto del volto tumefatto: "Tanta solidarietà"

Aggressione a Fano

Aggressione a Fano

Pesaro, 13 maggio 2021 - In supporto al suo giovane concittadino, ha lanciato l’hashtag #holosmaltonero il sindaco Matteo Ricci, rilanciando il post con cui Simone Pasquino ieri mattina è uscito dall’anonimato (con cui il Carlino l’aveva protetto intervistandolo subito dopo l’aggressione), per lanciare un messaggio a tanti giovani. E’ lui, infatti, il 17enne pesarese pestato a sangue sabato sera alla Rocca Malatestiana di Fano, da un branco di delinquenti che ora sono ricercati dalla polizia non solo per lesioni e violenza privata, ma anche per rapina. Ha voluto mostrare il suo volto tumefatto, il naso rotto fasciato da un grosso cerotto e l’occhio sinistro livido e gonfio, accompagnando quest’immagine già forte ed emblematica in sé, ad un messaggio di grande coraggio ed esempio per tutti.

"Questa foto l’ho scattata ieri mattina, mentre ero nello studio del medico che mi ha raddrizzato il naso – ha scritto su Instagram –. Se faccio questo post è perché voglio chiarire che io non ho paura. Quello che mi è successo però è la dimostrazione che c’è qualcosa che non va". Per Simone "ognuno di noi deve avere il diritto e la libertà di potersi esprimere e vestire come gli pare. Dico la mia anche perché in queste ore ho visto tanta indignazione verso la mia generazione, ma chi compie queste violenze non la rappresenta affatto. La gioventù reale è rappresentata da tutti quei ragazzi e ragazze che mi hanno scritto messaggi e che mi hanno telefonato, mostrandomi il loro affetto e la loro solidarietà. Ringrazio tutte le persone che mi sono state vicino".  

La storia di Simone e dello smalto nero alle unghie dell’amico, in questi giorni ha fatto il giro dello Stivale. Tutti vogliono intervistare questo giovane ragazzo che non solo ha tentato di difendere l’amico in maniera non violenta, ma non ha neppure reagito a violenza con violenza. "Me ne hanno date di santa ragione e pensavo che sarei morto, ma anche se fossi stato più grosso non avrei reagito alla violenza con violenza, perché non è nella mia natura. Per questo non capisco e non accetto il loro modo di fare" ci ha detto in confidenza. Intanto ieri Simone è rientrato in classe, perché non vedeva l’ora di tornare alla normalità. Anche per questo ha declinato l’invito arrivato ieri pomeriggio dalla Rai, per partecipare alla puntata di Porta a Porta in onda stasera. "Non me la sento - ci ha spiegato -, non voglio essere un fenomeno mediatico. Ho voluto raccontare la mia storia solo perché non accada più a nessun altro".