AMEDEO PISCIOLINI
Cronaca

Ai piedi dell’Appennino la tradizione è sacra. La storica Turba si riaccende a Cantiano

È iniziato il conto alla rovescia per la rievocazione della passione di Gesù del Venerdì Santo. Costumisti e sarte al lavoro. Nei pressi dei giardini si sta allestendo il cenacolo. In piazza Luceoli tutto è pronto per le scene della condanna del Cristo.

È iniziato il conto alla rovescia per la rievocazione della passione di Gesù del Venerdì Santo. Costumisti e sarte al lavoro. Nei pressi dei giardini si sta allestendo il cenacolo. In piazza Luceoli tutto è pronto per le scene della condanna del Cristo.

È iniziato il conto alla rovescia per la rievocazione della passione di Gesù del Venerdì Santo. Costumisti e sarte al lavoro. Nei pressi dei giardini si sta allestendo il cenacolo. In piazza Luceoli tutto è pronto per le scene della condanna del Cristo.

È iniziato il conto alla rovescia per la Turba, la rievocazione della passione di Gesù del venerdì santo (18 aprile). Le costumiste rispolverano il prezioso materiale di scena e passano le loro serate a preparare il costume di ogni soldato, cavaliere o sacerdote. Le sarte hanno ormai dato gli ultimi ritocchi ai nuovi costumi confezionati.

La regia e i personaggi passano le fresche serate "a fare le prove sui palchi". E non mancano all’appello i ragazzi che si attivano a scuola con laboratori didattici sul tema "Turba". Nell’attesa di celebrare la passione, la morte e la resurrezione di Gesù, un paese si trasforma in una piccola Gerusalemme. Da alcuni giorni Cantiano è in piena metamorfosi. Nei pressi dei giardini pubblici si sta allestendo il cenacolo, luogo deputato all’istituzione dell’Eucaristia, ma anche del tradimento e della cattura del Cristo. Nell’ampia piazza Luceoli tutto è pronto per le scene del processo e della condanna del Cristo.

Veniamo al programma: si parte all’alba, alle 5 con il risveglio al suono delle "battistrangole", seguirà la visita delle sette chiese. Nel pomeriggio si terrà l’azione liturgica della Passione del Signore in chiesa. La Turba prende avvio alle ore 20 nel centro storico con le laudi e i canti tradizionali. Poi in piazza Luceoli alle 20.45 si terrà la scena della cospirazione e del tradimento di Giuda; seguirà al Parco della Rimembranza l’ultima cena prima di rientrare in piazza Luceoli per il processo e la condanna di Gesù; infine si salirà al colle di Sant’Ubaldo dove avverrà la crocifissione e la resurrezione.

Quest’anno ricorrono i 100 anni dal primo scatto fotografico della Passione cantianese. Per l’occasione, gli organizzatori della sacra rappresentazione hanno ideato un allestimento davanti alla chiesa collegiata di San Giovanni Battista. Dal secolo di San Francesco, la Turba è una sacra rappresentazione che, ogni anno, rievoca nelle forme del teatro popolare-religioso la passione, morte e resurrezione di Cristo. Trae origine dai movimenti popolari di riforma religiosa che, partendo dall’Umbria, si diffusero intorno alla metà del secolo XIII nell’Italia centro-settentrionale. A Cantiano nacque la compagnia dei Battuti diventata, intorno alla metà del XV secolo e per volontà di San Bernardino da Siena, la Compagnia del Buon Gesù. Quella che nacque come una processione di flagellanti, si arricchì nel corso del tempo di personaggi, di dialoghi e di azione, diventando una sfilata scenica che ancora oggi, per ricordare le antiche origini, viene chiamata "Turba".

La manifestazione, che innesta elementi teatrali di rara suggestione scenica sull’originaria processione di più di 250 personaggi in costume, trasforma l’intero nucleo abitativo storico del paese in un grande teatro all’aperto, fondendo la ricostruzione scenografica con gli elementi architettonici ed orografici. Il rinnovamento più consistente risale agli anni che precedettero il secondo conflitto mondiale ed è proseguito sino a tempi recenti.

Amedeo Pisciolini