CLAUDIO SALVI
Cronaca

Al Padiglione Italia di Venezia la colonna sonora di Monacchi

Il musicista e compositore urbinate ha realizzato per la Biennale di Architettura un ambiente sonoro unico.

David Monacchi al Padiglione Italia della 19ª Biennale di Architettura a Venezia

David Monacchi al Padiglione Italia della 19ª Biennale di Architettura a Venezia

David Monacchi è l’unico compositore e sound designer invitato a realizzare ed eseguire l’intera colonna sonora del Padiglione Italia della Biennale di Venezia. Alla fine del percorso dell’Arsenale occupato dalla mostra internazionale della Biennale, sempre nelle aree ex militari dell’Arsenale della Serenissima, c’è il Padiglione Italia. Si trova nelle “tese“ costruite nell’Ottocento al posto del Convento delle Vergini: erano i vecchi magazzini del carbone necessario al funzionamento dell’arsenale.

E proprio in questo luogo straordinariamente connesso col mare, il Padiglione Italia di questa 19ª Biennale d’Architettura è dedicato al mare, al Mediterraneo e in larga parte alle coste italiane. Al Padiglione Italia l’inventore della Sonosfera presenta l’opera “Moti - dalla terra al mare“ un lavoro elettroacustica in forma di installazione sonora multicanale, che utilizza i principi della composizione eco-acustica. A presentarla lo stesso musicista urbinate David Monacchi "I suoni dell’elemento acqua – e delle biofonie che l’acqua ha generato – sono stati registrati sul campo in più di 30 anni, in habitat naturali e urbanizzati della penisola italica, utilizzando tecniche microfoniche sperimentali per la ripresa di interi panorami sonori e dei nuclei più microscopici dell’acqua. La composizione mette al centro la relazione acustica tra figura e sfondo, oggetto sonoro e bordone d’orizzonte". Nelle note di Monacchi si legge "che l’acqua “scorre“ dentro un sistema di intonazione naturale frattale, basato su rapporti frequenziali interi, eccitando una moltitudine di filtri risonanti finemente tarati su serie armoniche. Il risultato acustico è un grande organismo risonante che è l’acqua stessa a mettere in moto dal suo interno, e che “straripa“ nello spazio della Tesa, mutando costantemente grazie alle dinamiche di movimento contenute nelle registrazioni stesse".

L’installazione, come spiega lo stesso Monacchi, è composta di 2 sezioni: Tesa 1 consiste in una sonorizzazione della grande parete video della durata di 8 minuti e 8 secondi. "L’acqua contenuta dall’uomo nei grandi porti; l’acqua utilizzata come veicolo di merci e sviluppo, storico e presente; l’acqua immaginata come soglia di terra italica. Macrocosmo di confine del mare, urbanizzato e tecnologico. Tesa 2 è una spazializzazione sonora a zone dell’intera Tesa derivata dalla composizione Stati d’Acqua rielaborata della durata di 16 minuti e 16 secondi.

"L’acqua esplorata in tutti gli stati dell’elemento; l’acqua che genera tutta la vita conosciuta; l’acqua ricomposta in un complesso sistema d’intonazione. Microcosmo acustico dell’elemento, incontenibile e primordiale". I materiali compositivi sono delle registrazioni sul campo accompagnate da elaborazioni elettroacustiche e da suoni di sintesi. L’installazione audio è particolarmente complessa con 14 canali audio per zonizzazione puntuale e globale.

c. sal.