Albergatori tra bollette impazzite e prezzi fissi

Paolo Campagnoli dell’Hotel Mare: "E’ aumentato tutto, ma non ho toccato le tariffe. Guadagno poco, ma tengo la clientela"

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L’inflazione non sta risparmiando nessuno, soprattutto gli albergatori. Se le bollette di una casa sono aumentate così come il costo della spesa per una famiglia, immaginatevi di dover moltiplicare queste cifre per decine e decine di persone al giorno.

"Non è aumentato soltanto un settore ma tutto, dalle utenze alle materie prime. Due anni fa avevo chiesto il preventivo per una copertura esterna del pergolato ed oggi, la stessa copertura (solo i pannelli) è passata da 350 euro + Iva a 1700 euro..." racconta Beatrice Gabrielli, amministratrice dell’Hotel Ambassador.

"Soltanto la lavanderia è aumentata del 10%, le bollette del 30%… nonostante siamo rimasti chiusi ci siamo trovati con 26.000 euro da pagare per i mesi da gennaio ad aprile. Per il resto delle spese dovremo aspettare la fine dell’estate per tirare un bilancio, perché è ancora tutto in bilico. Anche i fornitori non sanno che prezzi faranno la settimana prossima. Per questo abbiamo dovuto aumentare i prezzi" afferma Umberto Pierucci, responsabile amministrativo dell’Ambassador.

"Ci troviamo tra due fuochi, quelli dei contratti firmati l’anno scorso e quelli degli aumenti di quest’anno. Fare dei preventivi è difficile ma ipotizziamo che le spese aumentino almeno di un 20% nel complesso" - sostiene Paola Urbinati, proprietaria dell’Hotel Nettuno - "Oltre all’aumento poi c’è da dire che le materie scarseggiano, il pesce diventa sempre più raro. Abbiamo cercato di non alzare troppo i prezzi per non allontanare la clientela abituale, ma sarà un’estate difficile".

Chi invece non ha aumentato i prezzi è Paolo Campagnoli, proprietario dell’Hotel Mare, che ha ripreso la gestione del suo albergo da quest’anno: "Abbiamo deciso di non aumentare nulla nonostante per noi sia aumentato tutto, solo la lavanderia da dicembre ad oggi ha subito il terzo aumento del 10%, ma abbiamo deciso di ridurre le nostre entrate anziché modificare i prezzi. Speriamo quindi di riempire tutto il mese di luglio per poter evitare un’erosione insostenibile" - poi, puntualizza un dato: "Più che le bollette la vera tassa discriminante è la Tari. Si paga per metro quadro nonostante noi facciamo solo pernottamento e prima colazione. Dov’è finito il principio europeo di chi inquina paga?".

Sarà un’estate più difficile dunque per gli albergatori che ad oggi non riescono a tirare le somme per un bilancio preciso e che dunque attenderanno la fine della bella stagione per comprendere a pieno a cos’andranno incontro, anche se per molti il futuro appare già chiaro.

Teobaldo Bianchini