Alberi tagliati a Pesaro, gli ambientalisti: “Ennesimo attacco al verde”

Tagli vicino al Parco XXV Aprile, l’assessore Pozzi difende i lavori: "Mica facciamo un’autostrada". Ma le associazioni non ci stanno: "Ancora piante abbattute, ci arrivano segnalazioni continue".

Alberi ko, ambientalisti in campo  "È l’ennesimo attacco al verde"

Alberi ko, ambientalisti in campo "È l’ennesimo attacco al verde"

“Stiamo realizzando un ponte ciclopedonale, un’opera che dal punto di vista ambientale costituisce un grande passo avanti perché tutta la città a nord del Foglia può venire al centro in bicicletta in sicurezza. Non stiamo facendo una nuova autostrada o una fabbrica inquinante”. Così l’assessore al Fare Riccardo Pozzi, dopo le polemiche sull’ennesima strage di alberi.

"Abbiamo rivisto il progetto più volte – si difende – per ridurre al minimo le piante da abbattere. Il taglio aveva tutte le autorizzazioni. Massima disponibilità a trovare con Andrea Fazi, che stimo molto, aree di compensazione". Risposte che non convincono affatto le associazioni ambientaliste, che anzi rincarano la dose con un comunicato firmato Gruppo Zero, Lupus, la Voce del Miralfiore, Lipu, Sequs e Wwf. "Da anni – affermano – stiamo assistendo ad un incredibile e preoccupante attacco al “verde” (alberi, arbusti, suolo permeabile) da parte dell’Amministrazione comunale e degli Enti preposti alla gestione e manutenzione degli spazi naturali, compreso chi ha il compito di gestire o realizzare nuove opere pubbliche. Abbiamo ancora negli occhi la strage di alberi lungo le rive del Foglia, conosciamo la quantomeno scorretta gestione delle alberature e del sottobosco nel Parco Miralfiore – più volte denunciata – e ci giungono in via continuativa segnalazioni di alberi abbattuti in via Gagarin, capitozzati o drasticamente potati in via Gradara, nel parco della Biblioteca San Giovanni, in via Grazioli, Parco Trulla".

Sembra una guerra degli alberi, ogni volta visti come ostacoli alla realizzazione di opere pubbliche. Certamente utili, se non anche virtuose: ma perché ogni volta sacrificarne così tanti? Amministratori e tecnici a vari livelli, cosa fanno per far sì che i loro progetti tengano conto della presenza degli alberi e del suolo permeabile? Dal sindaco in giù sono ancora tutti figli di una sottocultura mirante unicamente alla realizzazione di obiettivi, costi quel che costi, come nelle più ottuse aziende produttivistiche. Nonostante sia ormai noto a tutti come dalla qualità del verde urbano dipenda la qualità della vita in una città.

Al Parco 25 Aprile sono stati tagliati non meno di 30 alberi, di cui una quindicina di specie protette. Alle domande dei cittadini stanchi di osservare lo scempio, le risposte dell’amministrazione denotano inadeguatezza rispetto a una gestione del verde progettata e integrata alle normative europee. Oltre alla mancanza di trasparenza da parte degli enti preposti. In tutta Europa si stanno realizzando spazi verdi per contrastare i cambiamenti climatici, noi a Pesaro siamo lontani anni luce da una gestione del verde urbano consapevole e pretendiamo di essere città della cultura, magari coniando espressioni falsamente allusive a una cultura ambientale, tipo ‘la natura della cultura’. E non ci si risponda che ci sono opere di compensazione; ci mancherebbe che non fosse così. Neanche si può sperare che cento alberelli piantati, di cui pochi probabilmente cresceranno, sostituiscano una massa fogliare fotosintetizzante come quella di un albero decennale. L’abbattimento di un albero dovrebbe sempre essere l’ultima ratio’.