
Conto alla rovescia per il grande evento dedicato al maestro pesarese: in mostra opere inedite e numerosi prestiti internazionali
di Giovanni Volponi È iniziato il countdown per la mostra dedicata a Simone Cantarini, la cui apertura è fissata per giovedì alle 11, quando nelle sale delle esposizioni temporanee al piano terra di Palazzo Ducale si apriranno le tende su circa sessanta dipinti che tracceranno la carriera artistica del pesarese che visse dal 1612 al 1648, morendo tragicamente ucciso a soli 36 anni, lasciando ai posteri un’eredità artistica non di secondo piano, eppure poco conosciuta dal grande pubblico, che lo apprezza più all’estero che in Italia.
"Sarà una mostra ambiziosa – dicono i curatori Luigi Gallo, direttore della Galleria Nazionale, Anna Maria Ambrosini Massari, docente di Storia dell’arte, e Yuri Primarosa, storico dell’arte – che gode della collaborazione con le Gallerie Nazionali Barberini Corsini di Roma e che presenterà i frutti di due anni di ricerche svolte per rileggere l’intera produzione del Cantarini alla luce di nuove scoperte sulla sua tecnica pittorica e sulle sue relazioni artistiche". Per l’occasione, sono stati condotti diversi restauri e indagini diagnostiche su dipinti di collezioni pubbliche, non solo italiane, e altrettante sono state le scoperte di opere capitali sino ad oggi inedite o mai esposte al pubblico, come il licenzioso quadro ‘Ercole e Iole’, proveniente da un’antica collezione privata, la preziosa ‘Madonna della Rosa’ o il seducente San Giovanni Battista nel deserto, geniale invenzione di Cantarini sinora documentata esclusivamente da diverse copie o repliche di bottega.
Alcuni prestiti sono internazionali: giungerà la ‘Sacra Famiglia’ dal Prado di Madrid, restaurata per l’occasione, e anche dalla Fondation Bemberg di Tolosa un bellissimo ‘San Girolamo’ (in foto). Altre opere saranno prestate, oltre che dalle Gallerie Nazionali di Roma, dalla pinacoteca di Bologna, dai Musei civici di Pesaro e di Rimini, dalla Galleria Borghese, da Palazzo Venezia, dagli Uffizi, dai musei di Brescia e da diversi altri istituti pubblici e privati. Il tutto senza privare delle loro pale gli altari delle chiese del territorio. La mostra su Cantarini, che sarà visibile fino al 12 ottobre, darà il là a una settimana fuori dal comune per il museo urbinate, che il 30 maggio, ovvero il venerdì successivo, riaprirà dopo vari mesi di restauri e riallestimenti le stanze dell’appartamento del Duca, che comprende anche lo Studiolo, giornata alla quale sarà presente il direttore generale dei Musei del Ministero della Cultura Massimo Osanna.