Alla Palla dilaga la festa rossonera

Cori e bandiere: centinaia di tifosi in delirio per il 19° titolo. Il presidente del club cittadino: "Abbiamo sofferto, ma ora che gioia"

Migration

Lo aspettavano da 11 anni lo scudetto numero 19, quello che anticipa la doppia stella sulla maglia, gli irriducibili tifosi del Milan. E, finalmente, domenica scorsa, poco prima delle ore 20, è arrivato. Quindi appuntamento per la tifoseria rossonera alla Palla di Pomodoro, in piazzale della Libertà, per festeggiare il tricolore milanista. La squadra di Stefano Pioli ha mantenuto il vantaggio sull’Inter all’ultima giornata, grazie alla netta vittoria sul Sassuolo. Centinaia di tifosi sono scesi nelle strade a festeggiare, con magliette e bandiere. Partiti dal Bar Aroma di Caffè, in strada Adriatica, sede del Milan Club intitolato al pesarese ed ex campione del Milan ed ora apprezzato opinionista, Massimo Ambrosini hanno percorso diverse vie della città a bordo di auto, moto, bici ed anche a piedi.

"Sono molto fiero di essere milanista da 57 anni, cioè dal giorno che sono nato - afferma il presidente del Milan Club Pesaro, Alfredo Bressan, - ho sofferto gli anni passati senza vincere lo scudetto, ma oggi è una gioia e sono contento di portare nell’anima la passione rossonera. Forza Milan per questo scudetto meritato sul campo. Sono soddisfatto per questo risultato grazie anche all’investimento sui giovani ed al nuovo modo di concepire il calcio da parte della dirigenza con in testa Paolo Maldini, un vero idolo".

A proposito dei Maldini, hanno stabilito un record; infatti tre generazioni di questa famiglia hanno vinto lo scudetto, prima Cesare, poi Paolo ed ora Daniel. "Questo scudetto – conclude Nicola Mezzanotti del Bar Aroma di Caffè - rimarrà speciale per noi milanisti. 2 anni fa tutta Italia ci rideva in faccia, dopo quel famoso 5-0 con l’Atalanta, il Milan aveva bisogno di un inversione di rotta. Con l’arrivo di sua maestà Zlatan Ibraimovic tutto è cambiato. Grazie ragazzi per questo campionato straordinario" Luigi Diotalevi

(nelle foto, quella al centro è di Giovanni Zidda)