Pesaro, la villa della zarina è blindata: non ci si avvicina neanche coi droni

La dimora di Valentina Matvienko "schermata": l’apparecchio di una troupe tv "abbattuto" con un sistema di interferenze

La villa sul San Bartolo appartenente alla zarina Valentina Matvienko

La villa sul San Bartolo appartenente alla zarina Valentina Matvienko

"Ci sono interferenze, il segnale è disturbato...". Dopo mezz’ora il drone di una troupe di una televisione nazionale finisce in mezzo ai rovi del San Bartolo e lì termina la sua vita. Impossibile recuperarlo. Perché la villa della zarina Valentina Matvienko, sta diventando molto probabilmente un obiettivo sensibile, visti i tempi. Per cui questa ‘spia’ elettronica è stata... "abbattuta", con un sistema di interferenze, ieri pomeriggio.

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L’ambasciata ombra è ormai da diversi giorni sotto i riflettori delle tv italiane ed anche estere (in città anche un troupe della seconda rete nazionale tedesca) per cercare di riprendere questa grande casa nascosta sul San Bartolo, qualche centinaio di metri sopra l’ex residenza estiva di Luciano Pavarotti.

Una situazione che è cambiata nelle ultime 48 ore perché l’accesso alla villa, proprio sotto il faro, è stato interdetto ed è calata la sbarra che conduce fino al cancello d’entrata della villa. Sulla sbarra un cartello che indica ‘proprietà privata’ ed anche gli articoli del codice penale in caso di violazione. Qualcosa è cambiato. "Quella macchina con targa estera è tre volte che passa e controlla...", dice l’operatore della tv con un tono un po’ preoccupato, mentre fa riprese sul viottolo che conduce al cancello di villa ‘M’, sotto il faro.

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Eccessiva curiosità che sta disturbando? Può essere. In realtà il problema potrebbe nascere da un servizio televisivo, fatto proprio subito dopo lo scoppio della guerra. Una tv ucraina ha passato le immagini della villa San Bartolo prima ancora che venisse tolto il cartello dei lavori alla dependance dove oltre ai tecnici e ditta incaricata, appariva come committente il nome di Sergej Matvienko e cioè il figlio della zarina. Il tutto prima che gli oppositori di Putin parlassero di questa residenza della terza carica dello stato russo. Si sa che gli uomini della Digos tutti i giorni fanno un giro di perlustrazione sulla panoramica per controllare la situazione e così i carabinieri. Questo perché i regolari ucraini nella nostra provincia sono poco meno di 1500, per cui c’è il timore di qualche possibile testa calda. Chi è in qualche maniera vicino alla famiglia Matvienko fa sapere: "So che la famiglia pesarese che dovrebbe controllare la villa si interfaccia quasi tutti i giorni con le forze dell’ordine".

A margine: l’immobiliarista di San Pietroburgo Svinin che oltre all’hotel Ambassador aveva acquistato anche le quote della gestione del ristorante ‘Scudiero’ e relativo bar, ha ceduto la sua partecipazione al gestore Daniele Paci. Svinin per acquistare l’Ambassador aveva come garante l’uomo ‘pesarese’ della Matvienko.

m.g.