ANTONELLA MARCHIONNI
Cronaca

Allarme bulli, summit in Prefettura: "Più pattuglie in zona mare. Ma questa è una città sicura"

Ieri si è riunito il comitato per l’ordine e la sicurezza dopo i fatti degli ultimi giorni. Biancani chiede rinforzi

Ieri si è riunito il comitato per l’ordine e la sicurezza dopo i fatti degli ultimi giorni. Biancani chiede rinforzi

Ieri si è riunito il comitato per l’ordine e la sicurezza dopo i fatti degli ultimi giorni. Biancani chiede rinforzi

La risposta dello Stato è arrivata, sperando che sia efficace. Ieri, in Prefettura, si è riunito il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Attorno al tavolo sedevano il viceprefetto vicario Antonio Angeloni, il sindaco Andrea Biancani, l’assessora Sara Mengucci, i vertici delle forze dell’ordine e la comandante della polizia locale Francesca Muzzini. L’obiettivo: analizzare gli ultimi fatti di cronaca. Il risultato? Una dichiarazione univoca: "Pesaro è una città sicura – dicono Biancani e Mengucci – e dal Comitato riunitosi questa mattina ne abbiamo avuto la piena conferma, con la definizione di Pesaro come un luogo dove i cittadini possono ritenersi generalmente tranquilli, anche se continueremo a non sottovalutare nulla".

Intanto, però, resta il fatto che fuori dal palazzo, nel cuore della città tranquilla, un 14enne pochi giorni fa è stato aggredito a calci e pugni da altri ragazzini. Prima ancora una ragazzina era stata palpeggiata in mezzo alla gente e un disabile buttato giù dalla bici e picchiato, sempre da ragazzini. Dal comitato è emersa la decisione di potenziare le pattuglie serali in zona mare e Baia Flaminia: due nei giorni feriali, tre nei weekend. "Il sindaco – si legge nel comunicato stampa del Comune - ha confermato che provvederà a consegnare al Prefetto una lettera da destinare al ministro dell’Interno per un rafforzamento degli organici delle forze di polizia, facendo presente che Pesaro ha bisogno di agenti e unità operative sul territorio".

Ma resta una certa distanza tra la logica dei verbali e quella di TikTok. Perché quei ragazzini violenti, italiani, spesso pesaresi, quasi sempre minorenni, agiscono in un altro tempo, più veloce. Non aspettano la convocazione della prossima seduta del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Il caso più eclatante resta quello del 14enne aggredito il 27 giugno in viale Trieste, di ritorno dalla cena di fine terza media. Aveva perso il portafoglio, è tornato un attimo indietro, ed è finito nelle mani di quattro-cinque coetanei che, tra un "bella la mia collana?" e "ti piace il mio cappello?", lo hanno gettato a terra e preso a calci. Un’aggressione gratuita, priva di movente. Violenza pura. La madre ha deciso di parlare per "perché si faccia molta attenzione, per mettere in guardia i suoi coetanei e perché non vuole che quello che gli è accaduto possa accadere ad altri".

Questa è criminalità disorganizzata, impulsiva, giovanile, spesso sottovalutata. E purtroppo non si combatte solo con pattuglie e comunicati. Potrebbero essere utili strumenti nuovi. Più educatori, più presidio sociale, più dialogo vero con quei ragazzi.

Antonella Marchionni