Allarme cinghiali, Urbino è ormai circondata

Quartieri invasi, branchi ora a Mazzaferro. Lettera-appello alla Regione: "Prendete coscienza della gravità assoluta della questione"

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Pieno giorno, metà pomeriggio per la precisione, zona Mazzaferro. La mamma cinghiale raduna all’interno del giardino di una casa i suoi 11 piccoli e poi li guida giù verso la scarpata che conduce alla strada. Probabile meta il bosco sottostante.

Nel mezzo, non privo di pericoli anche per gli automobilisti, l’attraversamento della carreggiata. Si sono ripresentati i cinghiali nei dintorni delle zone residenziali di Urbino e con loro foto e video che li ritraggono, quasi ignari protagonisti, di post su Facebook o storie su Instagram. Intorno alle case, al limitare dei giardini e perfino davanti alla chiesa: se altre volte erano stati protagonisti nei pressi della Fortezza Albornoz o del quartiere Piantata questa volta sembra che gli ungulati abbiano scelto di godersi Urbino nella zona di Mazzaferro.

I residenti ne avrebbero fatto volentieri a meno e mentre gli avvistamenti si moltiplicano inizia a serpeggiare anche una certa preoccupazione per la sicurezza. Anche perché troppo spesso nelle nostre zone si sono verificati incidenti stradali causati dai cinghiali in transito sulle strade. Ne sa qualcosa Andrea Busetto Vicari, agricoltore di Montecalvo in Foglia, che proprio a causa di cinghiali usciti all’ultimo momento dal bosco, mentre stava lavorando per sistemare i danni sui suoi terreni, si è ribaltato con il suo trattore uscendone acciaccato e ferito ma miracolosamente illeso. Sulla questione Busetto Vicati ha scritto anche una dura lettera al presidente Acquaroli: "Due anni e mezzo fa in Commissione Agricoltura del Senato in audizione come rappresentante della Confederazione Italiana Liberi Agricoltori, fui l’unico a preannunciare l’arrivo certo della peste suina africana. Sia alla precedente giunta regionale, sia a quella attuale, ho fatto molte proposte,inviate su sua diretta indicazione al Segretario Generale della Regione, senza ottenere nessuna risposta. Oggi ho la consapevolezza che la totale mancanza di decisioni politiche e amministrative da parte della sua Giunta potrebbe portare la situazione a un punto di non ritorno. Deciderà il Procuratore della Corte dei Conti, alla quale mi rivolgerò, se il sicuro danno erariale derivante dalle vostre mancate decisioni (se non lanciare inutili allarmi) sarà a voi addebitabile oppure deriva dai comportamenti della giunta Ceriscioli.

Tali scellerate decisioni volte a non fare nulla, probabilmente per non scontentare il "cinghialismo militante" e i folli animalisti -che provano pietà per i cinghiali e non per gli esseri umani- ha provocato innumerevoli danni all’attività agricola, incidenti stradali anche gravi e il prossimo arrivo, anche in Regione Marche, della peste suina africana, che non verrà certamente fermata dalle vuote chiacchiere o dai protocolli d’intesa.

Come certamente lei sa bene, le competenze in tema di fauna selvatica sono in capo alle Regioni. Mi aspetto quindi che oltre a risentirsi per queste mie affermazioni, lei e la sua giunta prendiate coscienza della gravità assoluta della questione cinghiali e prendiate gli opportuni provvedimenti, il primo dei quali dovrebbe essere il totale azzeramento degli ATC marchigiani governati da cacciatori, da cacciatori travestiti da ambientalisti, e da cacciatori travestiti da agricoltori".

Andrea Angelini