Pesaro, 17 novembre 2022 - N.C, dirigente della società in cui sono accaduti i fatti, sapeva niente della denuncia del calciatore quattordicenne nei confronti del suo allenatore che ha accusato di averlo palpeggiato?
"No, assolutamente, ma faccio presente che io da quella società me ne sono andato un anno fa".
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Mai notato niente di strano?
"No, anche se non mi sorprendo di nulla"
In che senso?
"Nel senso che sono scioccato per quello che ho letto e al pensiero che un nostro allenatore possa avere palpeggiato o molestato uno dei ragazzi che giocava a calcio da noi, ma so che al giorno d’oggi tutto può accadere anche che un marito ammazzi la giovane moglie di 23 anni, come accaduto a Fano. Insomma quello che ho letto in merito a questo allenatore mi lascia di stucco, ma tutto può essere"
Torniamo agli anni in cui il ventottenne ha allenato da voi
"Dovrei fare una precisazione, non corretto del tutto dire allenato".
Perché?
"Perché non era propriamente e solo un allenatore. Era un aiuto, un ragazzo che dava una mano sia in campo durante gli allenamenti, al capo allenatore, che alla società, perfino a sistemare gli ambienti, a verniciare, insomma una specie di tuttofare con la passione per il calcio e sempre molto disponibile. Per questo sono sorpreso, mi sembrava una persona perbene, anche se poi lo abbiamo allontanato".
Perché lo avete allontanato?
"Non per le ragioni di cui ho letto sul giornale, diciamo che è stata una scelta legata ad altri motivi, al suo desiderio di andare in club più importanti, e anche a ragioni tecniche, evidentemente non lo ritenevamo più un allenatore o un collaboratore utile alla nostra causa. Per questo a un certo punto abbiamo deciso di separare le nostre strade e lui è andato in un’altra società"
I ragazzi si sono mai lamentati di lui?
"No, che sappia io no, non abbiamo mai avuto sentore di fatti simili a quelli che abbiamo letto, non ci sono stati episodi di pedofilia o di molestie a nostri calciatori, anche perché questo allenatore si occupava soprattutto della Juniores, dava una mano soprattutto a quella squadra, formata da calciatori di età superiore a quattordici anni, ovvero all’età del ragazzino coinvolto nei fatti e che li ha denunciati. Parliamo di cose accadute non oggi, ma durante il Covid".