Avrebbero i requisiti per accedere agli alloggi universitari ma la stragrande maggioranza è costretta a ricorrere al mercato privato, tra difficoltà e caro affitti, in case condivise che distano anche oltre un’ora dall’Ateneo. È questa, seppur con differenze territoriali tra caso e caso, la situazione degli studenti universitari marchigiani che hanno risposto al questionario realizzato da Uil Giovani Marche e Uniat a inizio anno accademico tra Ancona e Urbino, a cui è iscritto oltre l’80 per cento degli intervistati, e MacerataCamerino. La ricerca di un tetto presenta difficoltà sia ad Ancona (secondo il 52,6% dei partecipanti alla ricerca), sia a Urbino (51,6%), e a Macerata (57%) per prezzi non adeguati e poca informazione. I fuori sede si orientano per lo più con social network (1 su 3) e passaparola (quasi il 40%). "Un intervistato su cinque ha un Isee sotto ai 10mila euro – spiega Francesco Fioretti, responsabile Uil Giovani Marche –, requisito per l’accesso all’alloggio pubblico, mentre il 40% lo ha inferiore a 40mila euro, pertanto frequentare da fuori sede incide molto sul bilancio familiare. Trovare un posto letto non è facile, per scarsa disponibilità e prezzi elevati. Il quadro generale parla di un costo medio, utenze incluse, che tra i 200 e 300 euro mensili per soluzioni condivise con altri due o tre inquilini". Alloggi che non soddisfano affatto l’8% degli intervistati di Ancona, il 13% degli urbinati e il 28% tra Macerata e Camerino, con l’ipotesi che, per quest’ultimo riscontro, "abbiamo trovato forse i più arrabbiati, visto il minor numero di risposte".
La maggior parte si accontenta, ma le soluzioni sono descritte come piccole, costose, con spazi inadeguati e spesso lontane e ciò costringe a organizzarsi anche per gli spostamenti. Ancona è la città dove gli studenti usano di più il trasporto pubblico locale, che è promosso: solo il 23% lo ritiene non soddisfacente, tra corse strapiene di giorno e totalmente assenti di sera. Va peggio a Urbino, in cui solo uno studente su quattro sale sui mezzi pubblici e metà degli intervistati boccia il servizio. "Per incentivare nuove iscrizioni agli atenei delle Marche occorre intanto aumentare gli alloggi, recuperando strutture pubbliche inutilizzate, e prevedere, a fronte di canoni calmierati, una tassazione agevolata per i proprietari degli immobili – afferma Fioretti –. Agli intervistati abbiamo anche chiesto le possibili soluzioni per rendere maggiormente vivibili le città e ci è stata segnalata la necessità di avere più iniziative culturali, luoghi di incontro, aule studio e bonus ad hoc per trasporti, negozi e attività sportive".