"All’ospedale devo cercarmi la sedia a rotelle"

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Gentile lettrice, non ci vuole molto ad esseri presi in considerazione quando si riferiscono cose del genere. Chiunque scriva quattro righe su un giornale non può non rendersi conto che se legge di una struttura sanitaria la quale rischia di passare alle cronache non per questioni squisitamente cliniche e mediche ma perché mancano le sedie a rotelle per trasportare i pazienti, fiuta qualcosa che non funziona come dovrebbe. Questo come premessa generale. Bisognerebbe poi andare a vedere non se quello che dice lei risponde al vero – di ciò non c’è motivo di dubitare –, ma se magari si sia trattato di una particolare contingenza sfortunata in cui il numero degli accessi è stato di netto superiore alle carrozzine disponibili. Chiaro che sto sparando ipotesi a caso, mentre certo è invece che la direzione dell’ospedale di Urbino, se davvero è a conoscenza che esiste una tale carenza di servizio, che pare modesta ma che è di grande impatto su chi arriva all’ospedale con le paturnie già di suo e si trova subito ad avere a che fare con una sedia a rotelle che non trova, dovrebbe intervenire più celermente possibile per far sì che questa lettera diventi subito un ricordo lontano da dimenticare. Sarà così?