
Alunni in gita a Londra? 1.500 euro. E tante famiglie danno forfait (foto generica)
Fano, 27 febbraio 2024 – Dall’altra parte della cornetta c’è uno che non deve andare con il piattino in mano davanti alla cattedrale a chiedere la carità. Anzi. Ma è uno che si inalbera per la questione delle gite scolastiche, per l’impennata dei costi e per il fatto che a goderne siano in pochissimi. Tutti gli altri a casa. Sotto accusa, nel caso specifico, la Media ‘Nuti’, uno dei poli scolastici con il maggior numero di studenti della città. Ma forse il problema è trasversale nel senso che coinvolge anche altre scuole.
"Io, mia figlia, non l’ho mandata in gita – dice – perché una settimana a Londra costa 1500 euro, senza considerare la voce ’varie ed eventuali’. Se il principio di una scuola deve essere quello di essere inclusiva e coinvolgere tutti, in questo caso si sta procedendo in senso opposto, verso l’esclusione. Non lo trovo giusto anche perché molte famiglie non sono in grado di reggere questi costi. Da quel che risulta a me, dopo averne parlato con altri genitori, su nove terze sono state pochissime le famiglie che hanno detto sì. Sono più numerosi quelli delle seconde che hanno invece aderito alla gita in Spagna, anche perché la cifra è più abbordabile: circa 700 euro. Stessa cosa per la settimana bianca a Bardonecchia con tanto di skipass pagato e noleggio sci".
Una questione, quella delle gite scolastiche, che sta creando non pochi malumori perché le telefonate che hanno raggiunto il giornale sono state più di una. "Se qualcuno si è andato a lamentare con la preside? Non credo" risponde un altro genitore. Che continua: "Nella classe di mio figlio, una terza, su venti ragazzini presenti solamente in due hanno accettato di partecipare alla gita scolastica. Magari se si fosse data la possibilità anche di andare in Spagna, forse le adesioni sarebbero aumentate vista la cifra più abbordabile. Comunque anche per la settimana in Spagna le adesioni sono state meno della metà degli alunni delle seconde".
Replica la preside della ‘Nuti‘, Silvia Faggi: "Onestamente non ne so nulla perché nessuno è venuto da me – dice –. E’ vero che i costi delle gite sono saliti rispetto allo scorso anno ed abbiamo fatto un bando. Nell’ambito del progetto della settimana della flessibilità diamo anche questa opportunità all’interno di questi sette giorni che noi chiamiamo ’senza zaino’".
Si parla, nelle terze, di una decina di ragazzi aderenti su 9 classi: "No, i numeri non sono quelli perché in tal caso non avremmo organizzato questa settimana a Londra. Meno della metà nelle seconde per la gita in Spagna? Non ho i numeri sottomano ma potrebbe essere. Sicuramente l’aumento dei costi ha fatto scendere le adesioni. Comunque invito i genitori a venire a parlare con me".
m. g.