
Amelia, a 15 anni sul tetto d’Europa "Così sboccia una campionessa"
di Sandro Franceschetti
Brava a scuola e anche sui campi di bocce, tanto da aver conquistato la medaglia d’oro ai campionati europei juniores nella coppia femminile. E’ di Calcinelli e difende i colori della Bocciofila Metaurense, Amelia Piastra, 15enne (ne compirà 16 ad ottobre) recentemente salita sul gradino continentale più alto insieme a Sofia Pistolesi di Montegranaro.
Amelia, complimenti, che sensazione si prova ad essere la più brava d’Europa?
"Dai, é bello. Ed è stato emozionante ricevere messaggi di congratulazioni anche da amici e amiche che conoscono poco questo sport. E poi c’è stata la grande festa organizzata dalla società, la Metaurense, con il presidente Tonino Tonelli che ha fatto preparare una torta coperta dalla mia foto con la maglietta della nazionale".
Scusa, ma molti identificano le bocce come una cosa da pensionati. Cosa ci fa una bella ragazza di 15 anni in questo ambiente?
"In realtà i giovani e anche i bambini che lo praticano sono tanti. Io ho iniziato in prima media, perché c’erano delle mie coetanee che giocavano già dalle elementari e mi dicevano di provare".
E ti è subito piaciuto?
"Sì, mi sono appassionata immediatamente e vi posso assicurare che di ‘vecchio’ nelle bocce non c’è nulla. Semmai è uno sport che sa unire diverse generazioni. Dopo il primo anno nell’under 12 sono passata all’under 15, disputando diverse gare in giro per l’Italia e ottenendo buoni risultati. Nel 2022, in particolare, ho vinto a Salerno una competizione nazionale del Circuito Prestige. Dall’inizio di quest’anno, poi, sono negli juniores (fino ai 18 anni) e le gare si sono moltiplicate. Tolto agosto, mi trovo fuori quasi ogni domenica".
Chi ti accompagna?
"Sempre il mio babbo Luca. Anche lui gioca a bocce, benino, ma non ai miei livelli".
Insomma, l’eccellenza di casa è indubbiamente Amelia, e papà Luca non ha difficoltà ad ammetterlo, vero?
"E’ così, io non ho mai vinto una gara, mentre lei è già campionessa europea. E vi assicuro che quando l’ho vista sul gradino più alto del podio l’emozione è stata tanta ed é valsa tutti i successivi sfottò degli amici della bocciofila, i quali continuano a ripetermi che sicuramente non ha preso da me".
Amelia, torniamo a te. Cosa provi sui campi e, in particolare, quanta adrenalina avevi ai campionati continentali?
"All’inizio ho sempre un po’ d’ansia, poi, pian piano mi concentro ed è successo così anche agli Europei. La concentrazione è fondamentale, perché oltre alla tecnica è sempre necessaria la strategia migliore".
Chi c’era a seguirti ai campionati d’Europa svoltisi al centro federale di Roma?
"Della famiglia, accanto al babbo, che non manca mai, c’era anche mamma Sara, che evidentemente mi ha portato fortuna e quindi è autorizzata a seguirmi pure agli assoluti nazionali che si svolgeranno a Pesaro a settembre. Della società c’erano il presidente Tonelli e il mio allenatore Giorgio Alegi, che mi prepara dal 2019, dopo il primo anno che ho fatto con Simone Marini".
Sei al secondo anno del liceo scientifico, con la splendida media dell’8. Hai già le idee chiare sul tuo futuro? Sono previste le bocce?
"Dopo le superiori ci sarà l’università, anche se non ho ancora deciso quale. Intanto, non riesco a pensarmi senza bocce. Per cui, se riuscirò a incastrare i vari impegni proseguirò a giocare. Laurearsi e continuare con l’accosto e la bocciata non sarebbe per niente male".