Pesaro, Andreani: "Tutti i lavoratori in cassa integrazione"

L’ex presidente di Confindustria è titolare di due aziende, la Isa Infissi e la Flonal. "E per quest’ultima mancano gli ordini"

L’industriale Paolo Andreani, ex presidente di Confindustria Pesaro e poi regionale

L’industriale Paolo Andreani, ex presidente di Confindustria Pesaro e poi regionale

Pesaro, 5 settembre 2022 - "Qui fanno tutti gli artisti, ma se si ferma la macchina industriale è un vero e proprio disastro", dice Paolo Andreani ex presidente di confindustria provinciale e poi regionale. Fanese, ha due aziende Paolo Andreani, la Flonal che produce pentolame e la Isa Infissi che produce serramenti in alluminio. "In questo momento ho tutto il personale in cassa integrazione – dice – e stiamo parlando di persone che già prendevano poco di stipendi ed ora sono al 75 per cento della paga base. Non so come faranno anche perché il bonus di 200 euro che è stato per la benzina non l’hanno nemmeno sentito".

Situazione grave?

"Direi proprio di sì e se non si prenderanno provvedimenti nel giro di una decina di giorni, la vedo nera. Non voglio mettere il carro davanti ai buoi ma si rischia il disastro".

Solo colpa delle bollette?

"Quelle incidono perché già le mie aziende hanno dovuto mettere nel conto 2 milioni in più per il gas perché si è passati da 500mila euro a 2milioni e mezzo. Ma non c’è solo questo, perché sono aumentate tutte le materie prime e quindi anche i trasporti perché prima per mandare un container negli Stati Uniti ci volevano 1500 euro, ora 15mila e già questo va incidere sul prezzo in forma molto pesante".

E cosa accade?

"Accade che di fronte a questi prezzi, molti clienti non ordinano ed aspettano di vedere cosa accade. Altri tirano avanti con quello che è rimasto, le scorte di magazzino. Per cui si è fermata la domanda e questo per quello che riguarda la Flonal. Mentre per quello che riguarda l’Isa ci siamo fermati, benché gli ordini ci siano, perché tutti i cantieri edili sono fermi. E non ci sono solo io in queste condizioni, ma credo anche altri. E non oso pensare cosa dovranno mettere a bilancio solo per il costo dell’energia le grandi aziende perché per loro bisognerà parlare di decine di milioni di euro in più solo per il gas che è salito di 7 volte rispetto allo scorso anno passando da 40 centesimi a 300 al metro cubo".

Tutti nelle stesse condizioni?

"Qualcuno, forse i più lungimiranti, che hanno rinnovato i contratti in tempo, ancora viaggiano con le vecchie tariffe. Ma comunque per tutti alla fine dell’anno si pone il problema con i rinnovi dei contratti".

Il polso della situazione qual è?

"Che in questo momento molti gestori non hanno gas disponibile per cui dicono chiaramente di rivolgersi ad altri perché prima devono accontentare la vecchia clientela. Io per esempio mi sono rivolto anche all’Eni. Dopodiché, se ti fanno il contratto, oltre alla fidejussione vogliono anche 4 mesi anticipati di pagamento per evitare sorprese".

E il consorzio per l’energia di Confindustria?

"Si è praticamente sciolto annunciando il liberi tutti. Ma questo già da diversi mesi".

Voce nel deserto quella di Andreani? Sembra di no: la Cgil, sia per il metalmeccanico che per il legno, ha annunciato con i due segretari Lograno e Bassotti che iniziano a piovere richieste di cassa tra i piccoli imprenditori e gli artigiani.

m.g.