Anno 2786, Pesaro è una città sommersa

Il viaggio distopico nel riscaldamento globale mostra come saranno i nostri territori in un’Europa (e Italia) allagate. Il libro di Pievani e Varotto

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Anno 2786. Esattamente 1000 anni dopo l’inizio del viaggio in Italia di Goethe, il filosofo ed evoluzionista Telmo Pievani e il geografo Mauro Varotto hanno immaginato come si presenterà l’Italia ad un viaggiatore nord-europeo, Milordo, pronto per il suo grand Tour. A bordo del battello Palmanova un’Italia distopica ma verosimile presenta scenari incredibili, regalando il 18% della sua superficie al mare. “Viaggio nell’Italia dell’Antropocene” è il libro che ci ha accompagnati nello studio sul riscaldamento globale in maniera molto coinvolgente: se non cambieremo rotta nei consumi e nel nostro stile di vita, se non troveremo strategie idonee condivise, dovremo affrontare le veloci conseguenze delle ricadute climatiche e ambientali del nostro modello di sviluppo. Questo libro risponde, in modo fantasioso e scientifico insieme, ad una domanda base: come muterà, in un futuro non così lontano, l’aspetto del mondo? La fusione dei ghiacci perenni e l’innalzamento del mare che conseguenze avranno sulle nostre terre? Tra le città che verranno del tutto sommerse ci sarà anche la nostra Pesaro. E di Urbino, solo “vestigia appollaiate di guardia”. Vedere le carte geografiche che riproducono la nostra penisola con 53mila km quadrati di territorio sommerso è incisivo e scioccante. Immaginiamo Venezia, di cui rimane solo una parte del Campanile di San Marco, e Padova a 50 metri sotto il livello del mare; Pavia ed Alessandria trasformate in città portuali, Forlì e Rimini in città palafitticole, la costa adriatica piena di fiordi, come la Norvegia…e ancora, Roma una metropoli tropicale con un intenso traffico di tunnel sottomarini, Firenze invece immersa in una laguna piena di fenicotteri ed animali esotici, Napoli un’isola e infine la Sicilia un deserto roccioso. Sarà davvero questo il nostro futuro? Forse l’azzardo dei due studiosi è una provocazione, certo che le previsioni degli scienziati sugli effetti del riscaldamento globale affermano chiaramente che dobbiamo fare qualcosa.

“Facciamo la nostra parte.” Così ci esorta l’ultimo capitolo del libro. La sfida di contenere il global warming sotto di 1,5 gradi o anziché al di sotto di 2 sembra essere l’unica via per permettere a persone ed ecosistemi di adattarsi alle mutate condizioni climatiche…e non finire sott’acqua!

Classe 2ª G, Gaudiano Pesaro