Antenne 5G, l’ira delle mamme. Sale la tensione in Comune. E l’assessore Conti se ne va

Una quarantina di persone ieri in Sala Rossa per chiedere lo spostamento degli impianti. Presentate 170 firme. "I nostri figli lamentano mal di testa". Ma i tecnici: "Emissioni nella norma".

Antenne 5G, l’ira delle mamme. Sale la  tensione in Comune. E l’assessore Conti se ne va

Una quarantina di persone ieri in Sala Rossa per chiedere lo spostamento degli impianti. Presentate 170 firme. "I nostri figli lamentano mal di testa". Ma i tecnici: "Emissioni nella norma".

di Lucia Arduini

"Noi le antenne del 5G non le vogliamo. Abbiamo raccolto oltre 170 firme in 3 settimane. Queste non valgono niente?". Bufera ieri pomeriggio nella sala Rossa del Comune di Pesaro che ha ospitato l’incontro in programma tra i cittadini e l’assessore Maria Rosa Conti, coadiuvata dall’ingegnere dell’Urbanistica Mauro Moretti e Matteo Citti, tecnico della ditta Polab al quale è stato affidato il monitoraggio delle emissioni delle antenne. I cittadini sono preoccupati proprio per la vicinanza delle due installazioni, entrambe in zona porto e vicinissime a due scuole frequentate da tantissimi bambini pesaresi: la Nuova Scuola in viale Napoli e la Dante Alighieri di viale Trieste.

Ma l’incontro non è iniziato nel migliore dei modi, con l’assessore all’ambiente Maria Rosa Conti che, pensando di dover incontrare solo i pochi rappresentanti che avevano ricevuto l’invito via email, stava per annullare l’incontro data la presenza di circa una quarantina di cittadini, con tanto di cartello ‘ingresso riservato’ affisso sulla porta. La sala rossa del Comune si è subito scaldata: si pretendevano delle spiegazioni e soprattutto un immediato intervento di spostamento delle antenne che potrebbero arrecare danni alla salute di chi frequenta la zona, soprattutto i bambini delle scuole.

Come raccontato da Chiara Baronciani, una delle mamme che ha dato inizio alla rivolta, alcuni alunni hanno iniziato a soffrire di frequenti mal di testa solo dopo le installazioni delle antenne. L’ingegnere Moretti e il tecnico Matteo Citti hanno quindi provato a dare la propria versione dei fatti. Gli animi si sono scaldati quasi subito, soprattutto dopo le parole dell’assessore Conti: "Questo doveva essere un incontro privato – ha esordito davanti ai presenti prima di abbandonare la stanza –. Faremo un incontro pubblico i primi di ottobre dove renderemo il tutto più chiaro. Aspetto privatamente in un’altra aula coloro che hanno ricevuto l’invito".

"Noi da qua non ci muoviamo", hanno subito replicato i cittadini. A prendere la parola è stato quindi Moretti: "Stiamo già facendo dei monitoraggi su quella zona. Le emissioni vengono monitorate 24 ore al giorno. Siamo partiti proprio dalla zona mare dopo la segnalazione di alcune criticità ma le antenne sono verificate: le emissioni non superano i valori consentiti dalla legge". La seconda antenna non è ancora attiva, e i cittadini si stanno mobilitando proprio per questo: è ancora possibile fermarla? E perché due così vicine, vicino alle scuole? "Gli studi dicono che non ci sono pericoli per due antenne, e noi come Comune aggiungiamo pure il costante monitoraggio delle emissioni", ha replicato Moretti, ma i cittadini non si sono per niente convinti. "Queste soglie garantiscono la salute dei bambini? Perché non spostarle altrove? Non si possono lasciare lì. L’antenna non serve, le linee vanno benissimo. Questo incontro doveva essere fatto prima, non a lavoro fatto". Il rientro in aula Rossa dell’assessore Conti non ha chiarito i dubbi ai presenti, anzi, gli animi si sono scaldati ulteriormente. La questione si è presto spostata sul piano politico, e la riunione si è interrotta su richiesta del sindaco. I cittadini non si fermano, e aspettano spiegazioni.