Antinfluenzale per i bimbi, c’è anche lo spray. "Peccato che l’anno scorso non arrivò mai"

La Regione Marche ha annunciato l’acquisto di 5mila dosi di vaccino Fluenz per i più piccoli, chiedendo la disponibilità dei pediatri. Il dottor Arcangeli (Fimp): "Ci garantiscano il rispetto dei tempi, altrimenti non ci assumeremo la responsabilità di altri sprechi"

Migration

i Benedetta Iacomucci

Un vaccino che non si inietta ma si inala. Nessun ago nella pelle, ma una sorta di Vicks Sinex dentro la narice, ed è fatta. Passa la paura senza caramelline allo zucchero né coccole consolatorie. Quando a novembre la campagna di vaccinazione antinfluenzale sarà estesa anche ai bambini – da 6 mesi a 6 anni – la novità che i piccoli pazienti da due anni in su potrebbero trovare negli ambulatori pediatrici farà la felicità di tutta la famiglia. Sempre che arrivino, questi vaccini spray.

La Regione Marche, infatti, ha comunicato che sono in corso le procedure di gara per l’acquisto di un quantitativo pari a 5mila dosi circa di Fluenz, il vaccino spray contro l’influenza stagionale prodotto da AstraZeneca. Nel frattempo ha chiesto ai pediatri di libera scelta di comunicare l’adesione alla campagna vaccinale antinfluenzale, e di indicare le dosi necessarie per i propri assistiti. Il problema è che la stessa domanda, i vertici regionali l’avevano fatta anche l’anno scorso: i pediatri si adoperarono per partire, e i vaccini praticamente non arrivarono mai. O meglio, come spiega il dottor Bruno Arcangeli, segretario regionale della Federazione italiana medici pediatri (Fimp), "arrivarono fuori tempo massimo. A gennaio, quando la campagna vaccinale era finita".

Il dottor Arcangeli ripercorre quei giorni: "E’ stato un disastro dall’inizio alla fine – dice –. All’inizio c’erano solo gli iniettivi, e per lungo tempo non ce li diedero perché erano pochi e bisognava dare la priorità alle categorie anziane. Poi cominciarono a distribuire le dosi anche ai pediatri, ma erano centellinate: non più di dieci alla volta. Così abbiamo iniziato con un forte ritardo, a novembre inoltrato. I genitori premevano, c’era stata un’adesione larga e convinta, ma i vaccini mancavano e la situazione per noi non era solo difficile, ma direi anche imbarazzante e avvilente. Dopodiché a fine dicembre il vaccino spray è arrivato in Ancona e poi anche a Pesaro, ma non prima di gennaio. La campagna vaccinale era praticamente già finita e di quei vaccini ne ho potuti fare pochissimi".

Dati i presupposti, i pediatri hanno reagito con una certa freddezza, quest’anno, al nuovo invito della Regione. "Io ho dato l’adesione – dice Arcangeli –, ma vincolata al fatto che i tempi di consegna fossero corretti. Nessuno al momento mi ha dato questa garanzia. Vogliono sapere solo quante dosi ci servono. Ma io sono abituato a gestire le risorse in maniera corretta e seria: non mi va di ordinare quantitativi che poi finiscono nella spazzatura. Forse in Regione non hanno questa sensibilità per gli sprechi". "Noi abbiamo spirito di servizio – dice – ma viene voglia di tirare i remi in barca. Perché non c’è solo il problema dei vaccini spray: c’è il problema dei tamponi che non ci pagano, dei dispositivi di sicurezza mai arrivati, degli incartamenti che aumentano invece di diminuire... Siamo tutti molto sfiduciati. Glielo dice uno che era tra i più convinti, ma francamente mi sono un po’ stufato di fare figuracce con la gente, buttare via la roba e dover pure pietire i soldi".

Sugli stessi vaccini spray, ammesso che arrivino, c’è cauto ottimismo: "Innanzi tutto sotto i due anni non si possono dare – spiega Arcangeli –. Sopra i due anni possono dare maggiori effetti collaterali e, in generale, sono vaccini certamente affidabili, ma rispetto a un iniettivo perdono qualcosa". E intanto novembre è già alle porte.