
Il quadro dell’assistenza in provincia tra residenze protette convenzionate e private. L’assessore Pandolfi: "Nuovi progetti per gestire l’emergenza".
Tempi di attesa molto lunghi per l’ingresso in struttura, posti insufficienti a fronte di una domanda sempre più crescente e costi che stanno diventando insostenibili per le famiglie, che a loro volta sono già in difficoltà con il carovita. E’ questo il quadro che emerge anche nel nostro territorio sul tema dell’assistenza agli anziani e sulla situazione delle Case di riposo e le residenze protette.
"Nel distretto sanitario di Pesaro, che comprende i sette Comuni dell’Ambito sociale territoriale 1 – spiega Luca Pandolfi, assessore alle Politiche sociali di Pesaro - sono presenti 5 residenze protette convenzionate ed 1 residenza protetta privata, 2 residenze protette con Nucleo Demenza e 3 case di riposo (in questo caso tutte private). Per quanto riguarda le residenze protette, i posti convenzionati sono 64 a Casa Aura e 80 a Casa Roverella (nel complesso di Santa Colomba), 40 nella struttura Beato Sante, 40 nella struttura di Padre Damiani e 24 all’Istituto Maestre Pie dell’Addolorata. Se prendiamo i posti riguardanti le residenze protette con nucleo demenza, ci sono invece 46 posti tra Casa Aura e Casa Roverella".
"I posti convenzionati vengono autorizzati in base al fabbisogno che indica la Regione Marche – aggiunge Pandolfi – e per quanto riguarda il Comune di Pesaro sono riservati 30 posti convenzionati a Casa Roverella e 16 a Casa Aura, quest’ultima struttura è gestita direttamente da noi. Le tariffe delle rette si aggirano intorno a 1800 euro al mese. Per quanto riguarda le residenze protette convenzionate, i tempi di attesa per l’ingresso a Casa Aura e Casa Roverella sono da 3-6 mesi fino ad un anno, nelle strutture di Padre Damiani e Maestre Pie da uno a due anni di attesa. Per la residenza protetta con il Nucleo Demenza il tempo di attesa è di circa un anno".
E aggiunge: "A fronte di questo quadro credo sia necessario fare una riflessione – prosegue Pandolfi – prevedendo di adeguare il sistema sanitario pubblico al contesto sociale e pensando a forme di presa in carico di una cittadinanza che risulta sempre più anziana. È necessario istituire politiche di invecchiamento attivo: penso ad esempio alla co-progettazione con i centri socioculturali ed ai progetti di varia natura come i Cafè Alzheimer o come i Volontari del verde, che seguono la politica della valorizzazione delle persone anziane. Politiche che il Comune sta portando avanti da tempo".
Per quanto riguarda la situazione delle strutture di Santa Colomba interviene anche il presidente del Consorzio, Gino Grandoni, che spiega: "In totale il Consorzio gestisce circa 240 posti e di questi a Casa Roverella abbiamo 28 posti che non sono convenzionati – dice -. Per questi ultimi la retta è di 85 euro al giorno, mentre per i convenzionati la retta è di 61 euro al giorno e l’Asur copre i restanti costi con circa 37 euro. Purtroppo questi fondi non sono sufficienti. Bisogna infatti considerare che con il rinnovo del contratto dei lavoratori delle cooperative il costo del lavoro è aumentato del 14% e sulla struttura pesano tantissimo anche gli aumenti del costo delle bollette che i rincari delle materie prime che hanno riguardato anche la ristorazione".