
Non è più a piede libero il rapinatore trentenne di origini trentine, ma residente a Pesaro, che la scorsa domenica, intorno alle 13.15, aveva assalito la farmacia Mari di via Rosselli fuggendo con un bottino di oltre 700 euro e minacciando, con un coltello lungo 21 centimetri, l’unica farmacista rimasta di turno nel locale a quell’ora. Il pm ha chiesto la custodia cautelare in carcere e il gip l’ha concessa.
L’uomo, disoccupato, incensurato e con problemi di tossicodipendenze alle spalle, aveva fin da subito ammesso il fatto; in un primo tempo era stato denunciato a piede libero ma da venerdì sera è stato portato nel carcere di Villa Fastiggi. Risponde di rapina aggravata.
Intanto, continuano le indagini rivolte anche ai due possibili complici che si pensa abbiano dato indicazioni al rapinatore sulle telecamere esterne ed interne presenti nella farmacia, e che sembrano anche apparire nei filmati registrati durante i giorni antecedenti alla rapina. Il malvivente, infatti, è entrato dalla porta principale, quindi davanti a tutti i punti dove erano state installate delle telecamere, anche se si è coperto il viso, già oscurato dal passamontagna. A quel punto, si era già insospettita la farmacista (già vittima di altre rapine), che quindi ha fatto uscire anche l’ultima cliente dal locale: l’uomo subito dopo ha iniziato a minacciarla con un coltello finendo per prendersi da solo i soldi, nonostante i continui rifiuti della donna, da una delle quattro casse presenti in loco e scappando con oltre 700 euro in una fuga durata poco più di 24 ore.
"Non posso che essere contento di come tutte le forze dell’ordine, in pochissimo tempo, abbiano identificato e arrestato il malvivente. Sapere che ora è in carcere ci rende più tranquilli anche se – dice Samuele Paolini, titolare della farmacia Mari – ho dovuto cambiare tutti i turni delle mie dipendenti assicurandomi, per la loro tranquillità e sicurezza, di metterle almeno sempre presenti in due all’interno della farmacia. Sono spaventate – conclude Paolini – perché è la terza volta che veniamo rapinati in 10 anni (nell’elenco si aggiunge anche una sventata rapina). Non è facile lavorare in queste condizioni e le capisco".
g.m.