Arriva la ’boa’ intelligente che studia il mare Adriatico

La ’Fortunae’ è stata posizionata al largo della costa fanese da studiosi e tecnici "È un laboratorio completamente autonomo e trae l’energia dal sole"

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E’ un nuovo, potente, strumento per studiare il mare Adriatico, gli effetti dei cambianti climatici e fornire informazioni in tempo reale sulle condizioni marine, dalla forza dei venti all’altezza delle onde: si tratta della boa oceanografica Fortunae che ieri mattina è stata posizionata al largo della costa fanese, da una equipe di studiosi e tecnici del dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente dell’Università Politecnica delle Marche e dell’Istituto Irbim-Cnr. I dati raccolti dalla boa (nella foto il suo posizionamento), esempio unico di laboratorio marino d’altura, saranno studiati dai ricercatori di Fano Marine Center (il centro nato dalla collaborazione dell’ Università di Bologna, l’Università di Urbino e l’Università Politecnica delle Marche, il Cnr, la stazione zoologica Anton Dorhn e il Comune di Fano). Attualmente nella sede fanese sono operativi 52 ricercatori "che lavorano in co-working – ha spiegato il coordinatore scientifico di Fano Marine Center Stefano Goffredo – dove è fondamentale il rapporto interdisciplinare. La struttura ha inaugurato proprio quest’anno tre nuovissimi laboratori e da lunedì entrerà in funzione un importantissimo microscopio". Pronto da agosto anche l’acquario, gestito dalla stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli, con i pesci che aspettano di essere trasferiti da Napoli alle nuovo vasche del centro fanese. Acquario bloccato per la mancanza di una autorizzazione che riguarda la depurazione delle acque delle vasche.

"La burocrazia – ha commentato il sindaco Massimo Seri – ci ha fatto perdere dei mesi, spero che l’autorizzazione arrivi a giorni, altrimenti faremo nomi e cognomi dei responsabili di questo ritardo". La boa Fortunae, posizionata a 2 miglia dalla costa, nel tratto di mare di competenza di Fano Marine Center, è lunga circa 6 metri, di cui 2,5 immersi e pesa circa 1 tonnellata. "È un laboratorio completamente autonomo – hanno spiegato i ricercatori – trae energia dal sole, comunica con il mondo esterno utilizzando un router cellulare, ed è equipaggiata con sensori meteorologici, organizzati come una stazione meteo. Ciò consentirà osservazioni meteo in mare, dove in genere c’è una minore copertura. I sensori immersi, invece, permetteranno di misurare temperatura, salinità e ossigeno delle acque marine e altri parametri fondamentali per il monitoraggio del mare. La boa è anche dotata di un sensore per misurare il moto ondoso. Tutti questi dati saranno disponibili in tempo reale attraverso una piattaforma web dedicata visibile da Pc e cellulari e sarà installato un totem all’esterno di Fano Marine Center.

"I dati che otterremo – ha chiarito il professor Francesco Regoli direttore del dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente dell’Università Politecnica delle Marche – saranno di straordinaria importanza per monitorare lo stato del mare e gli effetti dei cambiamenti climatici, ma anche per permettere ai cittadini (come velisti e surfisti ndr) di avere utili informazioni in tempo reale". A proposito dei cambiamenti climatici, i ricercatori parlano di effetti già evidenti per le temperature elevate raggiunte e per la comparsa di specie aliene. "La boa – conferma il direttore di Irbim-Cnr Gian Marco Luna – fornirà dati preziosi per valutare lo stato di salute del nostro mare e per misurare i profondi cambiamenti in atto a causa degli impatti antropici".

Anna Marchetti