"Adesso ci si mettono anche le persone adulte a bivaccare alla Rocca". Sono esasperati i residenti di via Gentile Da Fabriano che da anni convivono con la maleducazione di un gruppo di teppistelli che si dà appuntamento quotidiano nei giardini della Rocca Malatestiana, dove bevono, sporcano e devastano. "Qui è un macello - denuncia un residente, che si fa portavoce del disagio dei tanti anziani ormai rassegnati che abitano in via Da Fabriano, ma che preferisce restare anonimo perché ha paura dei dispetti che poi potrebbe ricevere da questi ragazzi -. Questo è il ritrovo di giovani ed extracomunitari che si ubriacano e spacciano tranquillamente anche di giorno, protetti dalla scarsa visibilità dovuta alle fronde degli alberi; bambini poco più che adolescenti che si fanno le canne, pure loro al riparo della siepe posta all’ingresso della Rocca. Poi ci sono altri gruppi di ragazzi che bivaccano sulle mura tra la Rocca e la scuola Gandiglio: bevono, urlano, bestemmiano e mangiano lasciando rifiuti in giro o peggio lanciandoli di sotto sulle rotaie della ferrovia.  Succede da anni e continua nonostante le telecamere apposte, che a nulla servono se nessuno le controlla ed interviene in tempo reale. Ora si sono aggiunte pure le badanti a fare pic nic davanti a quel monumento".  E’ passato più di un anno da quando l’amministrazione comunale ha posizionato 7 occhi elettronici e 4 ulteriori punti luce, per monitorare i giardini della Rocca Malatestiana. Ma da allora nulla è cambiato: lì… paura, schiamazzi e degrado regnano ancora sovrani.  Negli ultimi anni, infatti, erano state decine le denunce di residenti che si lamentavano degli schiamazzi e del degrado provocati da gruppi di ragazzini maleducati che vi si riunivano quotidianamente per gozzovigliare e fare danno. Una fonte di degrado per la zona a ridosso di uno dei monumenti più belli della città che creava un malcontento generalizzato passato in secondo piano fino a quando, purtroppo, è accaduta quella terribile aggressione ad un diciassettenne "colpevole" di aver difeso un amico con lo smalto nero dai soprusi di un branco di teppisti. Ma spenti i riflettori su quella vicenda giudiziaria, tutto è tornato come prima.  "Ma qualcuno osserva, attraverso quei nuovi occhi elettronici, tutto ciò che di pericoloso accade lungo le mura malatestiane?" ci domandano i residenti, portandoci a fare un tour del degrado durante il quale ci mostrano distese di bottiglie di alcolici lasciati a terra, sedie che giacciono ai piedi delle mura accanto alle rotaie del treno dopo essere state scaraventate giù dai giardini nei quali ora c’è persino una panchina rotta e scardinata dal terreno, pronta a diventare il prossimo arredo urbano inutile da buttare di sotto.  A sporgersi da quel muretto centenario a precipizio sulla ferrovia c’è davvero da preoccuparsi.  Si vede infatti un cimitero di rifiuti di ogni tipo emergere tra le sterpaglie alte. "I residenti di via Da Fabriano mandano in continuazione mail al Comune per segnalare il disagio - conclude il portavoce -, ma tutti questi scritti restano sempre lettera morta".  Tiziana Petrelli

Cronaca

"Adesso ci si mettono anche le persone adulte a bivaccare alla Rocca". Sono esasperati i residenti di via Gentile Da Fabriano che da anni convivono con la maleducazione di un gruppo di teppistelli che si dà appuntamento quotidiano nei giardini della Rocca Malatestiana, dove bevono, sporcano e devastano. "Qui è un macello - denuncia un residente, che si fa portavoce del disagio dei tanti anziani ormai rassegnati che abitano in via Da Fabriano, ma che preferisce restare anonimo perché ha paura dei dispetti che poi potrebbe ricevere da questi ragazzi -. Questo è il ritrovo di giovani ed extracomunitari che si ubriacano e spacciano tranquillamente anche di giorno, protetti dalla scarsa visibilità dovuta alle fronde degli alberi; bambini poco più che adolescenti che si fanno le canne, pure loro al riparo della siepe posta all’ingresso della Rocca. Poi ci sono altri gruppi di ragazzi che bivaccano sulle mura tra la Rocca e la scuola Gandiglio: bevono, urlano, bestemmiano e mangiano lasciando rifiuti in giro o peggio lanciandoli di sotto sulle rotaie della ferrovia. 
Succede da anni e continua nonostante le telecamere apposte, che a nulla servono se nessuno le controlla ed interviene in tempo reale. Ora si sono aggiunte pure le badanti a fare pic nic davanti a quel monumento". 
E’ passato più di un anno da quando l’amministrazione comunale ha posizionato 7 occhi elettronici e 4 ulteriori punti luce, per monitorare i giardini della Rocca Malatestiana. Ma da allora nulla è cambiato: lì… paura, schiamazzi e degrado regnano ancora sovrani. 
Negli ultimi anni, infatti, erano state decine le denunce di residenti che si lamentavano degli schiamazzi e del degrado provocati da gruppi di ragazzini maleducati che vi si riunivano quotidianamente per gozzovigliare e fare danno. Una fonte di degrado per la zona a ridosso di uno dei monumenti più belli della città che creava un malcontento generalizzato passato in secondo piano fino a quando, purtroppo, è accaduta quella terribile aggressione ad un diciassettenne "colpevole" di aver difeso un amico con lo smalto nero dai soprusi di un branco di teppisti. Ma spenti i riflettori su quella vicenda giudiziaria, tutto è tornato come prima. 
"Ma qualcuno osserva, attraverso quei nuovi occhi elettronici, tutto ciò che di pericoloso accade lungo le mura malatestiane?" ci domandano i residenti, portandoci a fare un tour del degrado durante il quale ci mostrano distese di bottiglie di alcolici lasciati a terra, sedie che giacciono ai piedi delle mura accanto alle rotaie del treno dopo essere state scaraventate giù dai giardini nei quali ora c’è persino una panchina rotta e scardinata dal terreno, pronta a diventare il prossimo arredo urbano inutile da buttare di sotto.
 A sporgersi da quel muretto centenario a precipizio sulla ferrovia c’è davvero da preoccuparsi.
 Si vede infatti un cimitero di rifiuti di ogni tipo emergere tra le sterpaglie alte. "I residenti di via Da Fabriano mandano in continuazione mail al Comune per segnalare il disagio - conclude il portavoce -, ma tutti questi scritti restano sempre lettera morta". 
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