
A portare la proposta in Consiglio è stata la consigliera Marchionni
Asili nido comunali, l’idea di dotarsi di una graduatoria unica, così come auspicato dal Comitato genitori lavoratori, non è passata. A portare in Consiglio comunale la proposta è stata la consigliera Giulia Marchionni (foto piccola a sinistra), la quale, ieri ha perorato anche l’esigenza di potenziare il tempo prolungato, estendendo l’orario di chiusura alle ore 18 in più strutture e ha chiesto di anticipare gli orari di apertura delle strutture alle ore 7 per andare incontro a chi deve entrare a lavoro prima.
La graduatoria unica. Marchionni ha chiesto di modificare i criteri per la formazione della graduatoria di accesso ai servizi educativi così da consentire alle famiglie di indicare le preferenze, in ordine di interesse, per tutte le strutture del Comune e non solamente per due strutture, così da garantire sempre un accesso equo in base al punteggio di graduatoria. "Non si fa perché è complicata da gestire – ha spiegato l’assessore Camilla Murgia (foto piccola a destra) – non assicura nessuna miglioria per le famiglie. Ora le famiglie scelgono 2 scuole più altre 5 opzioni, e infine se non entrassero in quelle 7 preferite, c’è una graduatoria generale degli esclusi a cui vengono proposte scuole anche fuori dalle 7 scelte in precedenza".
Affilata invece è stata la risposta della consigliera di maggioranza Romina Dominici, presidente della commissione servizi educativi: "C’è stata una narrazione distorta – ha detto Dominici – con un toto nido per le famiglie che intendono iscrivere i propri figli al nido: è una inutile caccia al punteggio che porta solo confusione, insicurezza, quando l’unica cosa che serve alle famiglie è la chiarezza e la fiducia nelle istituzioni. Le gradutorie – ha continuato Dominici –non si basano su mosse segrete e trucchetti da insider, ma su criteri pubblici e facilmente consultabili".
Per la cronaca, ricordiamo che il toto nido, altro non è stato che un insieme di 5 consigli dati da Marchionni la quale, a fronte di dati e informazioni pubbliche, reperibili da chiunque, ha solo mostrato come finalizzarle nell’individuazione degli asili da scegliere in base alle proprie esigenze. Un gioco probabilistico, nulla più. Nel ridimensionare l’attacco di Dominici contro Marchionni, definita “influencer del malcontento“ è intervenuto Michele Redaelli, Fd’I, il quale con la solita ironia l’ha buttata lì, centrando il canestro: "Sarà tutto vero, ma sta di fatto che con i nostri consigli dalle due preferenze – prima scelta e seconda scelta – il ventaglio di opzioni è aumentato. Come altre migliorie sono state introdotte grazie al confronto con l’opposizione". Sugli orari di apertura nessun cenno è stato fatto, mentre Dominici ha risposto sul potenziamento del pomeridiano: "E’ vero che la domanda è stata più alta dei posti disponibili – ha detto Dominici –, Ma da qui a settembre ci impegneremo a valutare ogni margine di ottimizzazione, con l’obiettivo di ampliare ulteriromente l’offeta". Marchionni s’è tolta un sassolino: "La possibilità di 2 asili da scegliere e 5 opzionabili è la prima volta che la sento".
Nel dibattito è intervenuta Simonetta Drago (Pd): "Il nido non è un babysitting: i servizi educativi sono per i bambini. E credo che lo Stato, negli educativi ci debba mettere i soldi. Per sostenere le madri lavoratrici (ma anche I padri) Non solo soldi ma diritto alla flessibilità per poter fare i genitori e non dover cercare dove parcheggiare i figli".
Marchionni ha replicato: "Non èpiacevole per nessuno lasciare il bambino al nido fino alle 18, ma è una esigenza dettata dalla necessità di oggi affinché entrambi i genitori lavorino. E’ quello che succede, altrimenti rischiamo di raccontarci cose non vere. I nidi comunali sono gettonatissimi perché di assoluta qualità, è vero, ma è anche vero che a differenza del privato il nido comunale lega le tariffe all’Isee. Questo comporta che con il bonus nido la famiglia possa spendere una cifra irrisoria o addirittura azzerata. Nel privato la calibrazione dell’Isee non c’è. Anche se c’è la possibilità comunque di avere il bonus nido, ma sempre di 600 euro di quota si parla".
Solidea Vitali Rosati