Atassia telangectasia, la malattia che annulla. La tecnologia per le ricerche arriva da Urbino

A brevettarla è stato un gruppo dell’Ateneo Carlo Bo, guidato dal prof. Magnani: "Una terapia più efficace e sicura è possibile".

Atassia telangectasia, la malattia che annulla. La tecnologia per le ricerche arriva da Urbino

A brevettarla è stato un gruppo dell’Ateneo Carlo Bo, guidato dal prof. Magnani: "Una terapia più efficace e sicura è possibile".

C’è l’ateneo di Urbino tra i protagonisti del più grande studio clinico globale sulla atassia telangectasia, pubblicato dalla rivista di settore Lancet Neurology lo scorso 15 agosto. La rivista più importante al mondo nel campo della neurologia clinica ha divulgato i risultati di uno studio che ha esplorato l’uso innovativo dei globuli rossi nel trattamento di questa malattia pediatrica, patologia molto rara. Condotto in 22 centri distribuiti in 12 Paesi su tutti i continenti, lo studio ha coinvolto 175 pazienti di età pari o superiore a sei anni. E la tecnologia che sta alla base di questo studio clinico è stata scoperta e brevettata dal gruppo attivo nell’Università degli Studi di Urbino guidato dal professor Mauro Magnani (foto) che, insieme alla professoressa Luigia Rossi, ha fondato nel 2007 la start up EryDel SpA. "Ciò su cui abbiamo lavorato – spiega Magnani - è una combinazione tra farmaco e macchinario. Si fa un prelievo al paziente, il macchinario incapsula nei globuli rossi il farmaco, e poi il sangue viene rinfuso nel paziente. In questo studio, i giovani sono stati suddivisi per ricevere il trattamento o un placebo, mostrando una significativa efficacia nei bambini di età compresa tra 6 e 9 anni, senza gli effetti collaterali solitamente associati ai corticosteroidi".

EryDel ha portato in clinica questo approccio terapeutico innovativo con il supporto di fondi provenienti da venture capital e da alcuni finanziamenti pubblici. Recentemente la start up, nel frattempo cresciuta e con sede a Modena e Milano, è stata acquisita dalla americana Quince Therapeutics, che ha iniziato un ulteriore studio e ricevuto dalla Food and Drug Administration, l’agenzia responsabile della valutazione e della regolamentazione dei farmaci negli Stati Uniti, la possibilità di accelerare il processo di revisione dei trattamenti in corso di sperimentazione. "Gli sforzi scientifici ed economici – conclude Mauro Magnani - sono tutti indirizzati a far sì che questa tecnologia possa diventare accessibile a tutti i pazienti, che finalmente potranno disporre di un trattamento specifico. Questi risultati rappresentano una pietra miliare nel trattamento dell’atassia teleangiectasia. Abbiamo dimostrato che è possibile migliorare la qualità della vita dei nostri pazienti più piccoli con una terapia efficace e sicura".

g. v.