Incidente mortale a Fossombrone. "Augusto, grande anima". Lunedì il funerale

Il ricordo dell’allenatore di calcio della Forsempronese. A Pian di Rose l'addio al ragazzo che ha perso la vita nel tragico schianto

Augusto Schioccola

Augusto Schioccola

Fossombrone (Pesaro Urbino), 14 aprile 2019 - Si svolgeranno domani alle 15, alla chiesa parrocchiale di Pian di Rose, i funerali di Augusto Schioccola (foto), il ragazzo di 19 anni che venerdì sera è deceduto a causa di un tragico incidente stradale sulla strada Provinciale 5 che conduce da Fossombrone a Ghilardino e a Sant’Ippolito. Dalla camera mortuaria dell’ospedale di Fossombrone il feretro partirà alle 14,30. Ancora ignote le cause della tragedia. Fatto sta che intorno alle 20 di venerdì la 500 condotta da Augusto, che veniva da Borgo Sant’Antonio, è sbandata fuori carreggiata, ha percorso un ampio tratto sul campo erboso sulla destra e poi è rientrata in strada andando a invadere l’altra direzione di marcia e a cozzare violentemente contro l’unica pianta che c’è in quel tratto della Provinciale, una quercia. La collisione non ha dato scampo al ragazzo, che è deceduto sul colpo.

AGGIORNAMENTO Chiesa stracolma al funerale

«Augusto era un ragazzo sempre col sorriso sulle labbra, allegro, gioviale, giocherellone»: così lo descrive il suo allenatore della juniores della FC Forsempronese, Massimo Rosati. «L’ho avuto come giocatore, nel ruolo di portiere per 3 anni – prosegue il tecnico – e avevamo un rapporto di stima e amicizia. Dal punto di vista umano era dotato di un grande senso dell’umorismo, sempre pronto allo scherzo e alla battuta pungente. Con la sua stazza, era alto 1,87, poteva permettersi una battuta con tutti, ma sempre in modo bonario, mai con malizia o cattiveria. Per questo tutti gli volevano bene»

«Era quella che nello spogliatoio riusciva sempre a sdrammatizzare, a trasmettere un sorriso per dire che la vita va vissuta per quella che è e che bisogna a volte ridimensionare tutto. Il suo modo di affrontare il calcio – aggiunge Rosati – era uno specchio della sua personalità. Per lui la partita doveva essere un’occasione di divertimento, di gioco nel senso più spensierato del termine. Da ciò gli derivava una certa nonchalance nell’affrontare allenamenti e campionati: diciamo che il calcio non lo ossessionava, anche se sapeva bene di avere i mezzi fisici più adatti a un portiere. D’altro canto era dotato di grande umiltà e coscienza dei propri limiti. Mi ricordo che una volta in occasione di una partita importante rinunciò a giocare a favore di un collega più giovane: perché non si sentiva abbastanza in forma, disse. Era un tipo fatto così. Tra l’altro quel suo carattere allegro lo aveva aiutato anche a superare alcune traversie familiari». Augusto, che era figlio unico e che avrebbe compiuto 20 anni a giugno, frequentava l’ultimo anno all’Istituto superiore «Luigi Donati» di Fossombrone. Lascia la mamma Alessandra e il babbo Gianni. Il funerale sarà celebrato da don Bruno Storoni.

a. b.