DAVIDE EUSEBI
Cronaca

L’autista preso a pugni: “Nessuno si è scusato per l’aggressione sul bus”

Pesaro, Germano Masci: “Quello che più mi ha ferito è l’atteggiamento delle famiglie. Mi sarei aspettato una telefonata. Credo ci sia una emergenza educativa”

L’autista preso a pugni: “Nessuno si è scusato per l’aggressione sul bus”

Pesaro, 14 marzo 2025 – Giordano Masci, autista di 67 anni aggredito da uno studente nel pullman per non essersi fermato dove il ragazzo desiderava, a Cagli, come sta?

“Non bene, sia sul piano fisico, ma anche su quello morale”.

Un frame del video che ritrae l’aggressione all’autista da parte del ragazzino
Un frame del video che ritrae l’aggressione all’autista da parte del ragazzino

Che riflessioni le suggerisce un episodio del genere?

“A me non piace il risalto mediatico, però come genitore mi viene da fare qualche considerazione”

Quali?

“Credo che quello che è accaduto sia molto grave per una ragione: perché è l’indice dell’educazione che stiamo dando ai nostri ragazzi. Quello che mi fa riflettere, non è solo o tanto il pugno che ho avuto e l’aggressione in sé, ma quello che è accaduto prima e dopo”

Cosa è accaduto prima?

“Sentire una ragazzina inveire contro l’autista perché non si è fermato dove non poteva fermarsi, nonostante la mia buona volontà, sentire una studentessa che aizzava il gruppo, non è stata una bella sensazione. E’ una forma di violenza anche quella”

E poi?

“E poi la reazione delle famiglie, dei genitori che si sono presentati chiedendo come mai non mi fossi fermato. Non c’è stato un minimo di presa di coscienza di quello che era accaduto, di un gesto di violenza di un ragazzo nei confronti di una persona che potrebbe essere suo nonno”

Non sono arrivate scuse?

“Macché, non è arrivato nulla. Ciò che mi delude e preoccupa maggiormente in questa storia non è solo l’aggressione, ma anche le mancate scuse da parte dei genitori del ragazzo e dello stesso. Non si è sentito nessuno, a nessuno è venuto in mente che forse era il caso di farmi una telefonata per chiedere come stavo e soprattutto per scusarsi per la condotta violenta. Niente di niente, silenzio assoluto. Questo mi lascia preoccupato, deluso e perplesso”

Lei cosa avrebbe fatto se suo figlio si fosse comportato così?

“Lo avrei ripreso per benino come mio padre faceva con me, poi avrei preteso che mi accompagnasse verso la persona aggredita e io sarei andato con lui per presentare le doppie scuse. Questo avrei fatto. Perché può capitare a tutti di perdere le staffe, ma non di chiuderla così, senza domandare perdono per avere fatto del male a un altro”

Lei è pronto a perdonare?

“Io non ho problemi, leggo questa situazione con sufficiente distacco, capisco che tutto può accadere e se si fossero presentati da me per chiarire avrei cercato di ascoltare e parlare. Non porto alcun rancore, quello che mi delude è l’atteggiamento”

Presenterà denuncia?

“Sì, presenterò denuncia perché quello che è accaduto prima durante e dopo è grave e credo che sia giusto che ognuno si prenda le proprie responsabilità. Non credo che sia il caso di tacere di fronte a queste situazioni, credo invece che quello che è successo debba servire come spunto di riflessione per i genitori, per le famiglie, per capire a che punto siamo arrivati. Senza criminalizzare nessuno, tanto meno il mio aggressore, però senza chiudere gli occhi”.