
"Sarà possibile che un genitore debba dire ai figli che non li può portare al mare oppure a mangiare una pizza perché non gli è stato pagato lo stipendio?", dice Luca Polenta della Cgil. Torna sotto i riflettori il problema dei dipendenti, oltre una quarantina tra Pesaro e Fano, che svolgono servizio con gli scuolabus. Perché a tutte queste persone non è stato corrisposto lo stipendio del mese di giugno "ultimo mese in cui hanno svolto il servizio, oltre alla corresponsione del trattamento di fine rapporto. Persone che in questo momento sono in cassa integrazione".
La ditta che ha vinto l’appalto per questo servizio è la "Scoppio". Un appalto che è stato fatto a livello regionale per conto dei comuni. "Non è possibile che si possa andare avanti così – continua Polenta – i contratti sono a tempo determinato per cui potrebbe anche accadere, se qualcuno degli operatori trovasse soluzioni di lavoro migliori, che non si presenti all’ìnizio delle scuole viste le condizioni. Cosa chiediamo noi? Chiediamo ai comuni interessati che pretendano la regolarità degli stipendi per gli autisti. Avere insomme delle certezze. Le amministrazioni interessate ci dicono che all’arrivo delle fatture emesse dalla ditta "Scoppio" per i servizi prestati i soldi vengono versati subito. Se non esistono altre soluzioni? La ditta Bucci per esempio svolge in alcune piccole realtà il servizio di scuolabus e tutto è sempre andato avanti con la massima regolarità, la stessa cosa vale anche per l’Ami. Il problema è che mancano le risorse finanziarie per cui si va al ribasso e poi accadono anche di queste cose che genitori si ritrovano a passare l’estate senza soldi in tasca e a dover dire ai figli che non li possono portare al mare oppure a mangiare una pizza".
La situazione di questi operatori che lavorano per il sertvizio di scuolabus era già salita alle cronache anche qualche mese fa. Non solo per gli stipendi ma anche per un’altra situazione abbastanza sgradevole "e cioè la mancanza di bagni e di acqua nei depositi dove la mattina intorno alle 7,30 il personale sale sui pulmini per iniziare la raccolta dei bambini da portare a scuola. Su circa una quarantina di dipendenti oltre una quindicina sono donne e se hanno un problema devono andare a fare pipì dietro i cespugli. Sono passati mesi da quando abbiamo fatto questa denuncia – il deposito dei mezzi è accanto all’uscita del casello autostradale – e ancora non si è trovata soluzione a questo problema, così come non si è trovato rimedio alla mancanza di acqua corrente. Tenendo conto poi che queste operatrici hanno a che fare con bimbi piccoli".
Le amministrazioni comunali interessate per ora non hanno preso provvedimenti per garantire lo stipendio agli autisti.
m.g.