Avances proibite a una ragazzina Muratore nei guai

Lei 14 anni, lui 33. Si era invaghito di quella ragazzina che poteva essere sua figlia. E quando gli si è presentata l’occasione, si è fatto avanti invitandola a fare un giro in macchina e a "fumare qualcosa insieme". Ma a quell’avance, lei gli ha risposto picche, gli ha ricordato di essere un uomo sposato e infine lo ha denunciato facendolo finire a processo per adescamento di minore e cessione di sostanza stupefacente. La vicenda risale al 2019. Il tutto accade in un paesino dell’entroterra pesarese. Quell’uomo, muratore di professione, sposato e con figli, aveva messo gli occhi su quella 14enne che abitava a due passi da casa sua. Un giorno, passa con la macchina e la vede seduta davanti a casa. Coglie la palla al balzo, si ferma e la invita a salire in auto per fumare insieme. Lei, affatto intimidita da quell’uomo col doppio dei suoi anni, risponde secca: "No, non ci vengo". Il 33enne (all’epoca dei fatti) incassa, prende e riparte. Ma non molla. Le invia un messaggio in cui le confessa di essersi invaghito di lei. E la ragazzina getta acqua sul fuoco di quella rivelazione passionale dicendogli che lei è fidanzata ed è felice così. Non solo. "Smetti di fare lo stupido – aggiunge – e pensa che sei pure sposato". Per la 14enne, il caso è chiuso. La sera però mostra quei messaggi alla mamma. La quale, infuriata, li porta dai carabinieri e sporge denuncia. E il muratore finisce sul banco degli imputati. Ma il suo legale, l’avvocato Nazzareno Ciucciomei, respinge in toto l’accusa, mettendo in evidenza che non c’è stato alcun contatto tra i due e che il fumo offerto non era sostanza stupefacente. Ieri si è aperto il dibattimento e alla prossima udienza si entrerà nel vivo della vicenda.

e. ros.