Pesaro, 18 ottobre 2024 – "I banchi vanno tenuti in questo modo per la sicurezza e per evitare cadute dal soffitto". Questa la scritta che sabato scorso si sono trovati impressa sulla lavagna gli alunni della classe 4ªE del liceo scientifico Marconi, che quest’anno sono ospitati all’interno delle aule dislocate al Genga, sempre al Campus scolastico. Un messaggio indirizzato ai ragazzi, scritto in seguito alle condizioni in cui versa il soffitto dell’aula dopo le forti piogge di metà settembre. A denunciare l’accaduto sono quattro mamme degli alunni che frequentano la classe, preoccupate da quanto sta accadendo: "Vorremo segnalare la situazione pericolosa a cui sono esposti quotidianamente alcuni studenti del Marconi ed in particolare quelli che svolgono l’attività scolastica al plesso Genga – scrivono Claudia Rubbini, Annalisa Sacco, Enrica Busnelli e Antonella Arduini –. La scritta apparsa sulla lavagna, nonché le condizioni del soffitto dopo l’ultima alluvione di metà settembre, crediamo che parlino da sole e non abbiano bisogno di chiosa". A parlare sono anche le immagini che ritraggono sia il soffitto dell’aula, dove sono ben evidenti le chiazze delle infiltrazioni d’acqua, che la foto della lavagna con su scritto il messaggio lasciato ai ragazzi della 4ªE.
"In Italia purtroppo abbiamo la memoria corta – aggiungono –. Chi si ricorda più ormai di Vito Scafidi? Sono passati 16 anni da quando questo ragazzo di 17 anni, esattamente l’età dei nostri figli, morì travolto dal crollo del soffitto della sua aula scolastica, al liceo Darwin di Rivoli, e il suo compagno di banco, Andrea Macrì, rimase semiparaplegico. Quello fu un episodio che forse qualcuno si sarà dimenticato ma che ci è rimasto invece impresso nella mente". Le mamme degli studenti aggiungono: "Durante i giorni in cui ci sono stati gli allagamenti – dicono – i ragazzi hanno mandato a noi genitori tantissime foto di quanto stava accadendo nelle aule, con l’acqua che cadeva dal soffitto. Quelli dove vanno ogni giorno i nostri figli sono luoghi fatiscenti e questo non lo possiamo accettare".
I genitori dei ragazzi dicono anche di aver contattato l’istituto per segnalare la situazione, senza però aver ricevuto ancora risposta: "Abbiamo scritto anche alla scuola chiedendo almeno un riscontro che non è mai arrivato – spiegano –. Nessuno sta facendo nulla per questa situazione. Ma alla prossima pioggia che cosa succederà?". E concludono: "Dicevano i latini: "primum vivere, deinde philosophare". L’istruzione è certamente fondamentale ma prima ancora è essenziale la sicurezza. Tuttavia – sottolineano - ci pare che qui a Pesaro, la scuola, il Comune e la Provincia stiano facendo orecchie da mercante, aspettando però di stracciarsi le vesti per il prossimo Vito Scafidi".