Baby prostitute per volere dei genitori, otto a processo

Le ragazzine erano costrette a 14 e 16 anni a prestazioni sessuali con anziani in cambio di denaro o regali. Oggi sono parti civili davanti al gup

Baby squillo (immagine d'archivio)

Baby squillo (immagine d'archivio)

Ancona, 26 febbraio 2019 - Sorelle e baby prostitute per volere anche di mamma e papà. Queste le accuse che hanno portato davanti al gup di Ancona 8 persone. Le ragazzine sarebbero state  costrette a 14 e 16 anni dai genitori stessi ad avere rapporti sessuali con uomini ultrasessantenni in cambio, a seconda delle prestazioni, di denaro (dai 20 ai 50 euro)  o di ricariche telefoniche.  Oggi le stesse sono parti civili davanti al giudice dell'udienza preliminare di ancona Paola Moscaroli. Le vittime straniere sono oggi maggiorenni  e ospiti di una struttura di accoglienza.

Otto le persone, tra cui appunto i genitori, accusate a vario titolo di reati che vanno dall'induzione alla prostituzione minorile, consumata o tentata, e violenza sessuale. Padre e madre devono rispondere anche di maltrattamenti in famiglia per aver fatto mancare alle figlie idonee condizioni di vita igienico sanitarie e un'educazione, causando sofferenze fisiche e morali. Imputata anche una giovane accusata di avere favorito la prostituzione.

Le parti civili chiedono complessivamente 380mila euro di danni agli imputati. La prossima udienza gup si terrà il 9 maggio. I fatti contestati dal pm di Ancona Ruggiero Dicuonzo risalgono a quattro anni fa. Le indagini dei carabinieri della Compagnia di Urbino iniziarono a indagare dopo una segnalazione, piazzando anche 'cimici' per intercettare conversazioni in ambienti e al telefono: l'operazione culminò anche in due arresti.

Il padre delle vittime è al momento irreperibile. Due imputati che secondo l'accusa avrebbero avuto contatti con le sorelle sostengono di essere stati adescati e di non aver avuto alcuna intenzione di approfittare delle giovani.