Baia Imperiale Gabicce Mare aperta: "Se qualcuno prova a ballare abbassiamo la musica"

Uno dei titolari: "Venerdì 400 persone, sabato di più. Mascherina per andare al bar. E quando partivano le danze, si abbassava la musica"

Il momento dell’ingresso alla Baia Imperiale

Il momento dell’ingresso alla Baia Imperiale

Gabicce Mare (Pesaro-Urbino), 19 luglio 2021 - Le discoteche ancora non hanno riaperto. Si intende come accadeva nella normalità. Perché altrimenti, tra servizio bar o cene, qualcosa si è mosso. Una categoria ormai allo stremo che dal 17 agosto del 2020 non fa più ballare migliaia di giovani. Si continua a parlare di riaperture solo con il Green pass ma il tira e molla prosegue senza una decisione. A rimetterci sono i proprietari delle discoteche e tutti quei giovani che vanno a ballare nelle spiagge, nei locali dove mancano le licenze da ballo. Lo sa bene Ledio Marku, 30 anni, co-titolare della Baia Imperiale di Gabicce, discoteca che nell’ultimo weekend è ripartita. All’ingresso e nelle sale da ballo sono esposti cartelli con scritto: "Non si può ballare finché il governo non lo permette". Marku, come è andato questo primo fine settimana? Come vi siete organizzati? "Avevamo solo il piano bar, senza cena. Il locale è stato predisposto con tavoli, sedie e divanetti, così che tutti potessero avere un posto a sedere. L’accesso è stato solo su prenotazione e all’ingresso è stata misurata la temperatura. Prevalentemente la gente si è messa sul terrazzo e nella piscina all’aperto. Ai clienti abbiamo detto che dovevano stare seduti, mettendosi la mascherina quando andavano a prendere un drink al bar. Venerdì abbiamo avuto 400 persone, sabato qualcosa di più. È cambiato il mondo, non è di certo questa la Baia che siamo abituati a vedere". I giovani clienti come hanno reagito? Come è stato l’andamento delle due serate? "Siamo stati ferrei, con regole rigide. Quando la gente si alzava per ballare abbassavamo la musica che era già solo d’ambiente. I giovani fanno fatica a non ballare e non poterlo fare dispiace. Ma meglio così che non fare niente. I ragazzi e le ragazze, di età media 23-24 anni, in vacanza (90% turisti) diversamente non avrebbero accesso a nessun locale. Da noi così vivono il museo, oltre che la discoteca classica, e la gente ha voglia di venire e dire ’sono stato alla Baia’. L’ingresso è stato anticipato, aprendo alle 21.30-22. Dalle 2 in poi la gente pian piano si è alzata". Lei personalmente, che deve gestire tutto ciò, cosa ne pensa? "È tutto più complicato, ma già poter riaprire e far rivivere il locale per noi è tanto. Diamo la possibilità a tanti dipendenti di poter lavorare, circa 25, anche se a pieno regime ne abbiamo 50. Per 400 persone avevamo 15 uomini della sicurezza. La discoteca è una struttura fatta per ospitare tante persone e in caso siamo in grado di intervenire, per questo ci deve essere data la possibilità di ripartire". Quando pensa che potremo tornare a vivere la vera discoteca? Si parla dal 26 luglio con green pass. "Rispetto a qualche settimana fa sto iniziando a perdere le speranze. Vivo di questo lavoro e fino all’ultimo ci spero ma ora ho meno fiducia. Non vedo un senso logico in tutto ciò. Ormai siamo quasi ad agosto, sarebbe bello ripartire con le regole e con il green pass, almeno per fare questo mese che è rimasto".