Baldelli: "Basta gestioni allegre. Ennesimo atto di poca trasparenza"

Il deputato Antonio Baldelli critica il vicesindaco Daniele Vimini per la mancata trasparenza nella gestione dei fondi per le celebrazioni di Rossini a Pesaro, chiedendo chiarezza e rispetto della legge.

Baldelli: "Basta gestioni allegre. Ennesimo atto di poca trasparenza"

Il deputato Antonio Baldelli

"A Pesaro è arrivata l’ora di porre fine al ‘paese dei balocchi’ del Pd anche se Vimini non ci sta". Parole di Antonio Baldelli, deputato di Fratelli d’Italia, in replica al vicesindaco Daniele Vimini dopo la polemica sulla mancata rendicontazione dei 700mila euro spesi per le celebrazioni del 150 anni dalla morte di Gioachino Rossini. "Non si può continuare con pratiche come quella di affidare a un’associazione culturale lavori d’idraulica che poi diventavano altro – attacca Baldelli – E la gestione dei fondi del biennio rossiniano è l’ennesimo atto di mancata trasparenza, un altro ‘vaso di Pandora’ che va ad aprirsi. Se non si trattasse di fondi pubblici, ci troveremmo di fronte a una commedia degli equivoci in cui si confonde la ‘curiosità’ con le prerogative parlamentari e col principio di trasparenza. A chi, come Vimini, pretende di fare l’amministratore pubblico, suggerisco di leggere un bignami di diritto. Per non parlare delle poco velate minacce legate all’uso del termine ‘affidopoli’. Se crede di intimorirci, sbaglia completamente indirizzo. Veniamo al merito. Vimini confessa di non aver inviato, dopo 4 anni, il rendiconto delle celebrazioni a Palazzo Chigi, come invece prevede la legge. Gli invii dello scorso mese, cui fa riferimento, sono frutto delle richieste del ministero della Cultura a seguito della mia interrogazione. Dalla replica del vicesindaco traspare l’arroganza politica di chi ha sempre fatto il bello e cattivo tempo senza essere mai essere chiamato a rispondere. Oggi però sull’allegra gestione pesarese ci sono l’inchiesta della Procura, le sanzioni dell’Anac, un’interrogazione parlamentare e tanti cittadini che chiedono chiarimenti. Vimini dovrebbe smetterla d’interpretare “Il Marchese del Grillo” prima che questa commedia si trasformi in dramma. Nessuno, nemmeno lui e il suo partito, sono al di sopra della legge. Per cui gli suggerisco un cambio di sceneggiatura – la conclusione –: si renda pubblica la rendicontazione del biennio rossiniano e le spese effettuate dalla Fondazione Pescheria in quello strano circolo chiuso in cui Vimini, da assessore, attribuisce fondi e, da presidente di fondazione, li incassa. La sinistra pesarese una volta tanto sia trasparente, sarebbe un coup de theatre".