NICOLA PETRICCA
Cronaca

Baldelli: "Il centrodestra è leale". Italia Viva: "Fine dei civismi personali"

Prima la frase: "Urbino non si deve fermare perché magari non c’è più Gambini" mentre commentava, entusiasta, l’avvio dei lavori...

Gambini ieri si è appartato a discutere con l’assessore regionale Baldelli

Gambini ieri si è appartato a discutere con l’assessore regionale Baldelli

Prima la frase: "Urbino non si deve fermare perché magari non c’è più Gambini" mentre commentava, entusiasta, l’avvio dei lavori per la nuova palazzina di Emergenza-Urgenza, poi la risposta "Stiamo riflettendo", a fronte di un’esplicita domanda sull’argomento, anche se non era certo il tema del giorno.

Se ritirare o confermare le dimissioni dalla carica di sindaco, Maurizio Gambini non lo ha ancora deciso. Almeno, questo è quello che riferisce alla stampa e che traspare da alcune sue dichiarazioni. Di certo, per ora, c’è solo il confermato sostegno del centrodestra: "È sempre stato al mio fianco e ancora lo è – ha commentato –. Quindi è qualcun altro che, eventualmente, si prenderà la responsabilità di quello che sta accadendo".

La conferma dell’appoggio arriva anche dall’assessore Francesco Baldelli: "Questo dà l’idea di dove stia il centrodestra, in maniera chiara – dice, riferendosi alla propria presenza sul cantiere a fianco del sindaco –. Gambini è un sindaco concreto, pratico, pragmatico, che serve a Urbino".

Nel frattempo, sulla vicenda delle dimissioni si esprime per la prima volta anche Italia Viva Urbino e Montefeltro, per voce del coordinatore Lucio Venerucci: "Avevamo ascoltato le motivazioni delle dimissioni “irreversibili“ del sindaco, con grande rispetto, anche se i toni da lui usati verso le persone non ci sono particolarmente piaciuti. Le dimissioni sono state motivate, in quanto la maggioranza consigliare non è più espressione della volontà dei cittadini uscita dalle urne. Dei vecchi volponi della politica urbinate hanno fatto un blitz, togliendo la golden share alla lista del sindaco (Liberi per cambiare, forte del 34% delle preferenze). Pur non uscendo dalla maggioranza, con il gruppo RinasciMenti hanno rimodulato la consistenza dei gruppi consiliari e indebolito il sindaco, rendendolo più ricattabile. Il sindaco ha preso una forte posizione, richiamando il rispetto del risultato elettorale, e questo secondo me gli ha fatto onore, ma tatticamente si è mosso come un elefante in una vetrina di cristallo. Forse, da parte di Gambini era necessaria più cautela politica, l’idea che ha dato è di un padre padrone ferito. Il Comune è di tutti, non è una proprietà privata. Ora Gambini è a un bivio: salvare la propria dignità, che ha dimostrato di avere, confermando le “dimissioni irrevocabili“, oppure arrendersi all’opportunismo politico dei complottisti, rimandando la resa dei conti. Ormai qualcosa si è rotto, anche sul piano personale, e la città non ha bisogno di un’amministrazione comunale divisa. Comunque vada, è finita l’epoca del civismo delle liste personali: questa situazione è d’esempio per tutti, anche per l’opposizione. Le coalizioni fatte solo per vincere, senza un progetto politico condiviso, non sono risolutive per il bene comune, ma funzionali ai destini personali".

n. p.